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Quello che dobbiamo imparare dal calcio tedesco

- Sport
28 Agosto 2019

Andrea Cosimi

Sono reduce da una vacanza in Germania dove mi è capitato di assistere, nel giro di pochi giorni, a tre partite di calcio tedesco. Quello che mi interessa rappresentarvi è soprattutto l’aspetto strutturale e logistico, perché alla fine è ciò che sogno per la nostra Pisa, l’argomento “stadio” mi è caro.

Rot Weiss Essen-1 Fc Köln U23: 2-1

Essen è una città moderna nel cuore della Ruhr di circa 600 mila abitanti. Ha una tifoseria molto calorosa, mai doma, che soffre da quasi venti anni l’anonimato delle serie minori. Alla partita erano presenti quasi dodici mila spettatori, stiamo parlando di una partita di Regionalliga West, la nostra serie D…
Lo “Stadion Essen” può contenere 20650 spettatori, è delizioso, funzionale, comodo, con tanti punti di ristoro interni e di merchandising, oltre ad essere circondato, visto che è in zona periferica, di parcheggi in abbondanza.

Sv Wehen Wiesbaden-Hannover 96: 0-3

Partita di serie B con ottomila spettatori di cui oltre tremila provenienti dalla fresca retrocessa Hannover. Il “Brita Arena” è un piccolo stadio ancora da completare. Oltre alla consueta comodità e ai soliti punti di ristoro e di merchandising pure una zona solo per piccoli tifosi, ovviamente ben protetta e vigilata, dove i bimbi possono giocare a biliardino e non solo in attesa di andare sugli spalti con i genitori, magari in quel momento impegnati a bere una birra tra amici.

Eintracht Frankfurt-Tsg 1899 Hoffenheim: 1-0

Partita inaugurale della Bundesliga giocata di fronte ad oltre 50 mila spettatori (capienza massima 51500).
La Commerzbank Arena è un tempio in cui fa impressione entrare.
Sorvolo sulla tifoseria, maestosa, quello che mi ha colpito è l’incredibile “vita” che c’è sotto gli spalti, con “isole” di ritrovo ovunque. In Germania, se hai il biglietto, quel giorno lo esibisci ed usi gratuitamente qualsiasi mezzo pubblico per andare e tornare dallo stadio. Ho visto sei tifoserie praticamente vestite per intero con i colori della propria squadra.

In queste tre esperienze la mia mente è puntualmente andata alla speranza che a Pisa avvenga qualcosa di simile a ciò che ho visto. Non resta che attendere l’importante passaggio preannunciato dall’Assessore Latrofa, ovvero il fatto che tra dicembre 2019 e gennaio 2020 potrebbero essere approvate definitivamente la Variante e la Vas (Valutazione ambientale strategica). Dopo, il cammino verso il nuovo Stadio sarà in discesa.

Ovviamente e scontatamente il Pisa dovrà fare di tutto e anche di più per rimanere in B. Di tornare in C non se ne parla.

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