Una ex vigilessa quarantaduenne di Piombino (Livorno) è finita nei guai perché, per vendicarsi contro alcune persone con cui aveva avuto dei problemi, si era inventata delle contravvenzioni a loro danno, con tanto di decurtazione dei punti della patente. Scoperta, prima è stata sospesa dal servizio, ora subirà un processo (al via il 30 ottobre), dovendo rispondere dei seguenti reati: accesso abusivo a sistemi informatici, falso materiale e falso ideologico commesso da privato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio. Le persone finite nel mirino della donna sono almeno sette. Alcune “punite” per futili motivi, come ad esempio una vicina di casa, il cui cane abbaiava troppo. Altre, invece, erano state multate perché non avevano testimoniato a suo favore dopo che lei aveva querelato l’ex convivente.
Come si legge su il Tirreno i fatti sono avvenuti a Follonica (Grosseto), dove la donna era stata assunta a tempo determinato nella Polizia municipale. Ma episodi simili, con contravvenzioni inventate di sana pianta, si erano già verificati prima, quando la donna lavorava nel servizio di vigilanza della società Parchi Val di Cornia, a Piombino. La donna si era inventata delle multe per divieti di sosta o mancato pagamento del parcheggio nella frazione di Baratti. Uno dei malcapitati, però, contestando la multa aveva dimostrato la propria innocenza perché, sulla propria auto, era installato un sistema Gps legato alla polizza di assicurazione. Ed è stato questo che ha smascherato la truffa. Da lì nel 2017 è partita un’indagine, che piano piano ha permesso di individuare altri casi di contravvenzioni inventate di sana pianta.
In alcuni casi la donna aveva registrato le sue contravvenzioni fasulle dopo essere entrata nel sistema informatico con la password dei suoi colleghi.