Se avesse coinvolto un musulmano probabilmente la notizia avrebbe avuto un’eco maggiore sugli organi di stampa nazionale. Invece è stata ripresa solo dalla stampa locale. Un uomo di 47 anni residente nel Pisano ha patteggiato una pena di due anni (pena sospesa) nell’ambito di un processo per maltrattamento dei figli, di 12 e 13 anni. Fervente cattolico, li costringeva a pregare con assiduità, compreso il rosario tutte le sere, prima della cena, e la meditazione. Se loro non ne avevano voglia o manifestavano qualche resistenza scattavano le grida e non solo. “O preghi o non mangi”, sarebbe stata una delle frasi pronunciate dal capo famiglia. In alcuni casi si parla anche di condotte violente. Come si legge sul Tirreno a denunciarlo è stata la moglie, stanca del clima in cui erano costretti a vivere i suoi ragazzi.
L’udienza si è svolta davanti al gip Donato D’Auria. È emerso, tra l’altro, che l’uomo frequentava di un gruppo di preghiera e, ovviamente, vi portava anche i figli. Secondo la moglie si trattava di riunioni poco adatte a dei ragazzini, che le avevano raccontato di sentirsi a disagio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. In occasione del venerdì santo, che precede la Pasqua, i ragazzi venivano nutriti solo con latte, mentre il padre digiunava. Questa pratica è stata ritenuta una forma di maltrattamento.
La moglie nel frattempo ha chiesto la separazione, mentre i figli non vorrebbero più vedere il padre. La donna ha ottenuto che il padre vede i figli in modalità protetta (alla presenza degli assistenti sociali). Il patteggiamento rimanda a un separato giudizio la richiesta di danni presentata dall’ex moglie anche per conto dei figli minori, costituendosi parte civile nel processo.
Un deficiente così dovrebbe essere condannato a bestemmiare due volte al giorno, una al mattino e una alla sera, per la semplice legge del contrappasso.
esercitare una normale autorità paterna è delittuoso di questi tempi. Adesso che cresceranno solo con la madre finalmente non pregheranno più. Un altro capolavoro delle toghe.