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Il Pisa sfiora il colpaccio al Bentegodi: avanti di due gol, si fa riprendere

- Sport
22 Settembre 2019

Andrea Gelli

Pisa indenne anche dal Bentegodi, terza squadra su quattro incontrate tra le accreditate al salto di categoria, 8 punti. Inimmaginabile anche al più ottimista dei tifosi, alla compilazione dei calendari. Eppure è realtà, il dubbio è se sia solo fieno in cascina in attesa di tempi più bui oppure la base per un’annata che possa andare ben oltre l’obiettivo minimo, chissà, la B è strana.

Pisa in campo con un 3-5-2 confermatissimo sia nel modulo che negli elementi, con la scelta del più offensivo Siega in luogo del più difensivo Marin e di una difesa più esperta. Il Chievo come da copione fa la partita, possesso palla, triangoli e improvvise accelerate mettono in difficoltà la retroguardia nerazzurra, che tuttavia regge bene l’urto impedendo ai gialloblu di entrare in area. Ma nella prima occasione il Pisa passa. Belli scende sulla destra e dal fondo crossa una palla lenta che appare senza troppe pretese ma con traiettoria arcuata che beffa l’incerto Semper, che esce a vuoto spalancando la porta per la testa di Marconi, che tocca così il suo primo pallone e lo insacca ringraziando.

Entusiasmo in curva pisana, ma il cliché non cambia, il Chievo macina gioco e il Pisa si salva soffrendo ma senza rischiare. Solo in un frangente, a difesa non schierata e in contropiede, ci vuole un mostruoso Gori per impedire il pareggio con una parata sulla sua sinistra. Si chiude così il primo tempo, si apre così la ripresa, Chievo ancor più arrembante, Pisa che non riesce a ripartire, ci si mette anche Devitis, fino a quel momento impeccabile, che perde palla in pressing e costringe Gori alla respinta di piede su tiro ravvicinato a botta sicura. Preludio al goal?, sì, ma del Pisa, ancora sull’asse Belli-Marconi, ma stavolta è tutto bello, sia il cross dell’esterno destro pisano, sia soprattutto lo stacco imperioso del capocannoniere della B, che da oltre il dischetto del rigore indirizza una traiettoria forte, angolata, incrociata ed imparabile: è 0-2.

A quel punto il Pisano ci crede, guarda la classifica e si vede primo, sogna; il Chievo è tramortito, il Pisa vola in contropiede, Gucher imperioso conclude di poco a lato, sarebbe stato il mortifero 0-3. Il Pisano gode ma essendo cresciuto a Pane e Romeo resta scaramantico, cercando con tutti i mezzi anche di invitare il vicino, di posto o di what’s up, a non illudersi che è ancora lunghissima.

Il Chievo inizia a tirare da fuori ma la palla veleggia lontano dalla porta di Gori. Che però capitola, a metà ripresa, su tiro di Segre dalla lunetta, non forte ma di piatto destro tagliato ad uscire che muore nell’angolino, è 1-2. Per la prima volta si sentono gli ultras Clivensi e partita riaperta. Eppure la sensazione è che il Pisa possa tenere fino alla fine, le sostituzioni più o meno obbligate, in particolare gli ingressi di Pinato e Marin danno più verve. E invece accade l’impensabile, il tiro della domenica del terzino; Dickmann vince un rimpallo con Marin e di sinistro, lui destro puro, tira una mina angolata forte e imparabile che muore nello stesso angolino alla sinistra di Gori. Pareggio, a quel punto Pisa bravo a non perderla, Chievo che ci crede ma nerazzurri che non stanno a guardare.

Va bene così, anche risentire i bubbolatori rinati per l’occasione, sia chi ha parlato di sostituzioni sbagliate (Uh che risa) sia chi soprattutto ha parlato di ‘Pisa che ha abbassato la Guardia’… Ma se abbiamo subito 90 su 90 e pagato solo col tiraccio del terzino col piede sbagliato…

Vabbè, il Pisa visto dal divano dà ben altre sensazioni, pagherei per essere sempre presente allo stadio… E un personale ringraziamento ai Pisani al Nord: veramente un onore far parte di un Gruppo di tifosi che ama Pisa in un modo talmente viscerale e incondizionato che solo chi vive lontano può capire. E adesso sotto coi Fiorentini di provincia…

Le pagelle

Gori 7
Belli 7
Aya 6,5
Devitis 6,5 (Ingrosso 6)
Benedetti 6,5
Lisi 6 (Pinato 6)
Verna 6
Gucher 6
Siega 5,5 (Marin 6)
Masucci 6
Marconi 7

Andrea Gelli

Foto: Gabriele Masotti

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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