Un anno e nove mesi, con sospensione condizionale della pena, per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori del senatore Matteo Renzi, e condanna a due anni per Luigi Dagostino. È la sentenza emessa dal giudice del tribunale di Firenze Fabio Gugliotta alla fine del processo che vedeva i genitori dell’ex presidente del Consiglio imputati per false fatture insieme all’imprenditore Dagostino. accusato anche di truffa. Accolte le richieste del pm Christine Von Borries, che aveva chiesto una condanna a un anno e nove mesi per i coniugi Renzi e a due anni e tre mesi per Luigi Dagostino.
La fattura di 20mila euro alla società Party srl, amministrata da Laura Bovoli, fu pagata da Dagostino il 17 giugno 2015, lo stesso giorno in cui l’imprenditore pugliese fu ricevuto a Palazzo Chigi. L’ha ricostruito il pm Christine Von Borries durante la requisitoria. Il pm ha citato un atto estraneo al processo fiorentino e relativo a un’inchiesta della Procura di Trani da cui emerge che nel 2015 Dagostino si era rivolto a Tiziano Renzi, che aveva conosciuto l’anno precedente, per chiedergli di fissare un appuntamento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con l’allora sottosegretario Luca Lotti, considerato il braccio destro di Matteo Renzi.
L’incontro a Palazzo Chigi avvenne il 17 giugno 2015 e durò, secondo la ricostruzione del pm, circa 40 minuti. Nello stesso giorno Dagostino saldò la fattura a Bovoli. All’incontro nell’ufficio di Lotti a Palazzo Chigi, ha precisato il pm Von Borries, intervennero anche Antonio Savasta, all’epoca pm a Trani, e l’avvocato Ruggero Sfrecola.
I genitori di Matteo Renzi “sono assolutamente tranquilli. Ricorreremo sicuramente in appello”. Lo ha detto l’avvocato Lorenzo Pellegrini, difensore di Laura Bovoli, dopo la lettura della sentenza. Anche il legale di Dagostino ha annunciato ricorso in appello: “Punteremo a un’assoluzione con la formula più ampia. I reati contestati non sussistono”.