Una signora trova un portafoglio e lo consegna in Questura, a Lucca. Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio. La legittima proprietaria, rintracciata nel giro di pochi minuti, è contenta di aver recuperato i documenti, un po’ meno per i soldi spariti, seicento euro. La polizia inizia a indagare, partendo da quel negozio dove la donna sostiene di aver lasciato il portafoglio, dopo aver pagato. Si tratta di un negozio di giocattoli. Il responsabile dell’esercizio commerciale contattato dagli agenti dichiara di non aver trovato alcun portafoglio. Parte un controllo della polizia direttamente nel negozio. Vengono controllate le immagini della telecamera di videosorveglianza, posizionata proprio sopra le casse.
Scorrendo le immagini gli agenti arrivano al punto in cui si vede la signora proprietaria del portafoglio. Si vede chiaramente che la donna, dopo aver pagato il conto, lascia il portafoglio sul bancone. Ma la cosa interessante arriva dopo. La cliente successiva, una donna, accortasi del portafoglio lo copre con la propria borsa. Una mossa veloce che, subito dopo, vede la donna infilare il portafoglio nella borsa e, dopo aver pagato, portarlo via con sé.
Ma chi è quella donna? Incrociando gli scontrini e gli orari indicati dalle immagini registrate si risale all’acquisto effettuato dalla donna che si è portata via il portafoglio. Sullo scontrino non c’è il nome, ma è riportato un numero chiave, quello della “carta fedeltà” del negozio. A quel punto è un gioco da ragazzi risalire al nome della signora, anche se non sono disponibili altri dati su di lei. La Polizia, però, attraverso un controllo sulle proprie banche dati riesce a risalire al numero telefonico della donna.
Parte la telefonata. “Pronto, Polizia…”. La signora, vistasi scoperta, ammette la propria responsabilità. Dice di aver ceduto a una debolezza e si presenta poco dopo in Questura, per riconsegnare il denaro di cui si era indebitamente appropriata. La donna è stata denunciata per furto.