Alcuni giorni fa, nel ponte di Ognissanti, nella zona industriale di Stagno (Livorno) si è tenuto un rave party. La festa, ovviamente non autorizzata, è andata avanti tra venerdi notte e domenica sera intorno alle 22. Stamani, in una ex fabbrica dell’ex stabilimento industriale Trw-Delphi, in via Enriquez, la polizia ha trovato il corpo senza vita di una donna di 30 anni. Subito sono scattate le indagini, per cercare di identificare la donna e capire le ragioni della morte. La trentenne, Moira Piermarini, è nata a Roma ma residente a Vecchiano (Pisa). Il suo corpo senza vita è stato trovato all’interno di una Peugeot.
Un altro ha rischiato la vita
Nella notte fra sabato e domenica un ventiseienne di Cecina (Livorno), dopo aver assunto vari tipi di droga si è sentito male ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso, dove è stato salvato. Come scrive il Tirreno alcuni suoi amici inizialmente erano riusciti a portarlo di peso alla stazione ferroviaria di Livorno per riaccompagnarlo a casa. Ma alle due di notte, visto il peggiorarsi della situazione, hanno dovuto chiamare il 118.
La rabbia del sindaco di Livorno
Il primo cittadino di Livorno, Luca Salvetti, promette il pugno di ferro contro i rave party. “Questa mattina – scrive su Facebook – ho parlato col questore esprimendogli la preoccupazione mia e dell’amministrazione comunale per la vicenda del Rave alla Trw. Ancora una volta un sito privato dismesso viene utilizzato, senza autorizzazione, per un iniziativa che sembra destinata ad accogliere centinaia di giovani e si presume, anche senza le dovute misure di sicurezza. Si tratta di una questione molto seria dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini coinvolti. Nelle prossime ore avanzerò richiesta al prefetto di una riunione del comitato dell’ordine pubblico nella quale vengano convocati i proprietari, per troncare il ripetersi di esperienze simili per il futuro. È responsabilità della proprietà prendere i provvedimenti dovuti per evitare un uso improprio dei loro spazi, proprietà che è tenuta a mettere in sicurezza l’intero immobile, anche in vista di un suo recupero a fini produttivi, che per l’Amministrazione Comunale rappresenta un obiettivo”.
Cinque persone denunciate
Per il rave sono state denunciate cinque persone. Durante il deflusso delle persone – alcune centinaia – da alcuni controlli effettuati la polizia si è soffermata su un furgone e un autocarro, con alcune persone a bordo. I due mezzi erano carichi di materiale per la diffusione del suono. Il furgone e l’autocarro sono stati sequestrati e le cinque persone denunciate, in concorso, per i reati di invasione di terreni ed edifici altrui e apertura di intrattenimento senza avere osservato le prescrizioni dell’autorità a tutela dell’incolumità pubblica.
Commenti del sindaco semplicemente patetici ma, da un sinistrato, non ci si poteva aspettare altro. La colpa non è infatti di chi ha scassinato i cancelli per entrare, di chi ha organizzato il rave, di chi si è drogato, di chi si è ubriacato, di chi ha venduto alcol e droga anche a minorenni ma del proprietario dello stabile. Lo stesso, poveretto, potrà mettere qualsivoglia cancello, lucchetto o catena che verrà prontamente scassinata come ben sanno tutti i proprietari di immobili dismessi in Italia. Le denunce alla Pubblica Autorità sono totalmente inutili visto che, anche quando viene beccato qualche occupante o utilizzatore abusivo, nulla gli viene detto o fatto.
A tale Salvetti andrebbe ricordato che l’ordine pubblico spetta al Comune e alle Forze di Pubblica Sicurezza, non ai privati cittadini i quali, se fossimo in un Paese civile, senza comunisti e preti che parteggiano per i delinquenti, dovrebbero poter lasciare la porta di casa aperta.