Torna tristemente d’attualità una vecchia canzone di “Elio e le Storie tese”. Si tratta di “Cassonetto differenziato per il frutto del peccato”. Parlava di un fatto di cronaca: bambini abbandonati tra i rifiuti… Ma vediamo cos’è accaduto.
Poco prima di mezzogiorno il personale di una farmacia comunale di Campi Bisenzio (Fi) si è accorto che, in una borsa accanto al raccoglitore dei farmaci da buttare, c’era il corpicino di una bambina, avvolto in una coperta e con un maglioncino. La piccola, purtroppo senza vita, aveva il cordone ombelicale ancora attaccato. Secondo i primi accertamenti sarebbe stata partorita al nono mese.
Disposta l’autopsia per stabilire se la bimba fosse già morta quando è stata partorita. Ma un particolare lascia pensare che fosse viva. La borsa, infatti, era stata lasciata con la cerniera semiaperta: secondo i carabinieri vorrebbe dire che chi l’ha abbandonata sperava che la piccola potesse sopravvivere. Raccolte le immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, sottolinea che “sono cose che ti lasciano basito e incredulo e ti lasciano in bocca un sapore di ingiustizia enorme accanto a un grande dispiacere. La piccola neonata che è stata trovata senza vita stamani abbandonata fuori da una delle nostre farmacie comunali è stata un colpo al cuore di tutti, in primis delle farmaciste che l’hanno ritrovata. Le abbraccio come ringrazio gli uomini dell’Arma che sono intervenuti”.
L’assessore regionale alla Salute della Toscana, Stefania Saccardi, rattristata per il grave episodio ha voluto ricordare che esistono dei percorsi volti a tutelare sia la madre che il bambino. In particolare ha ricordato l’esistenza di un progetto denominato “Mamma segreta“, che permette di partorire negli ospedali pubblici senza dover riconoscere il neonato. Inoltre, a Firenze, vi sono due culle termiche in cui, in casi estremi, è possibile lasciare il neonato. Un “abbandono protetto”, triste e doloroso quanto vogliamo, ma pur sempre preferibile all’abbandono per strada, col rischio di uccidere il bambino.