Incredibile ma vero: alcuni tifosi del Pisa verranno multati perché, allo stadio del Cittadella (Serie B) domenica 24 novembre hanno sventolato delle bandiere irregolari. Ma di che bandiere si trattava? Contenevano simboli politici o dal contenuto razzista? C’erano delle scritte offensive? Niente di tutto ciò. Erano delle semplici croci pisane, bianche su sfondo rosso. Simbolo della città di Pisa ma non della società calcistica. Ecco il motivo dell’assurda contravvenzione.
Il questore di Padova, Paolo Fassari, ha fatto sapere che, applicando quanto previsto dalla legge, attraverso le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza interne allo stadio Tombolato di Cittadella saranno individuati coloro che hanno sventolato le bandiere, dopo averle introdotte senza l’autorizzazione. Già, perché ogni vessillo che non faccia esplicito riferimento alle squadre impegnate in campo deve essere espressamente autorizzato per poter essere introdotto all’interno degli impianti sportivi. La ratio della legge è ridurre i rischi di violenza, eliminando possibili offese e/o provocazioni di una fazione contro l’altra. Siamo il Paese in cui, tanto per non dimenticare, in uno stadio fu introdotto uno striscione su cui era scritto “Hitler con gli ebrei anche i Napoletani”. Ma ci sono state anche scritte offensive contro la memoria di Gaetano Scirea, delle vittime dell’Heysel o quelle del Grande Torino (i giocatori granata morti nell’incidente aereo nel 1949). Insomma, come spesso si sente dire, la mamma degli imbecilli purtroppo è sempre incinta. Quindi, per evitare rischi, il legislatore è intervenuto ponendo dei rigidi paletti. Applicando la legge, però, bisognerebbe usare un minimo di buonsenso. Ad esempio chiudendo un occhio se una bandiera non è altro che il simbolo di una città.
Protestano, giustamente, i tifosi del Pisa. Liana Bandini, presidente del Centro coordinamento Pisa Club, tiene a far sapere che dopo la partita col Cittadella i tifosi delle due squadre si sono scambiati i vessilli, in segno di amicizia e sportività: “Ci siamo scambiati sciarpe e complimenti, abbracciandoci nelle foto di rito ed esponendo le nostre bandiere. Noi quella rossocrociata, loro quella con il leone di San Marco”. Tutto questo, però, apparentemente non conta.
Chi scrive in passato ha seguito alcune partite del Pisa in trasferta, con gli amici “Pisani al Nord“. Ebbene, anche in quel caso il piccolo striscione nerazzurro con la scritta (Pisani al Nord) doveva essere autorizzato. Pensate, cosa poteva esserci di potenzialmente offensivo o pericoloso nella scritta “Pisani al Nord”?
La protesta per il Gonfalone di San Marco
Fa discutere la protesta del consigliere regionale del Veneto Fabrizio Boron (Zaia Presidente). “Il cuore dei padovani – si legge sul Gazzettino – è grande… lo hanno dimostrato sostenendo con tante bandiere i veneti colpiti dal maltempo. Spiace però constatare che anche ieri qualcuno abbia dovuto rinunciare al suo striscione per un atteggiamento borbonico e incomprensibile, mentre addirittura qualcuno rischia una multa per la bandiera veneta. Tuttavia, a Cittadella, i tifosi pisani hanno esposto il simbolo della Repubblica di Pisa. Due pesi e due misure?”. Il consigliere poi lancia una proposta alle società calcistiche del Veneto: “Mettere mano ai propri regolamenti di accesso agli stadi, prevedendo la libertà di ingresso con il Gonfalone di San Marco, così come avvenuto a Vicenza la settimana scorsa. Da veneti, non possiamo tollerare di veder discriminata la nostra storica bandiera”.
Registrata questa presa di posizione ci preme sottolineare che la legittima richiesta di buon senso volta a sdoganare le bandiere dei territori negli stadi, dovrebbe valere per tutto lo Stivale. Anzi, per tutta l’Europa.
A me i pisani sono sempre stati antipatici: non a caso tutti i toscani dicono sempre: meglio un morto in casa, che un pisano all’uscio. Bene ha fatto quindi il legislatore e punire coloro che ostentavano una bandiera pisana. Tutto ciò che ricorda Pisa dovrebbe rimanere nell’oblìo.
Antonio, di sicuro sarai uno studente meridionale fuori sede a Pisa..stai a casina tua a studiare invece che venire “al nodde” dove la gente non ti piace la prossima volta, che tanto uno studente meridionale in piu’ uno in meno cambia poco per Pisa..siete tutti li’ nonostante dobbiate rompere 24\24 su quanto sia bello e con la gente piena d’ammore il meridione…
Poi vai a leggere le targhe degli avvocati e son tutti cognomi meridionali a Pisa..ma quanto e’ bello il sudde…
Mia madre è olandese e mio padre è valdostano…purtroppo però io ho avuto la sfiga di nascere a Livorno che non è lontano da Pisa…
Mah avrai anche genitori nordici, gli idioti comunque non hanno patria ne’ i loro genitori hanno delle colpe. Che tu poi sia stato preso all’università’ di Losanna ho molti dubbi, non hai abbastanza cellule grigie. Pisa e’ stata una grandissima Repubblica Marinara, dovresti studiare meglio la Storia.
PS: Non sono pisano
alfio, non voglio disquisire sul fatto in se ma sulla tua risposta al commentatore antonio: prova a spiegarmi tu come sei arrivato al nodde(bassa “patania” come dico io di voi altri emigrati per fame) con il ,ferry boat con “il treno del sole” o “sul carretto siciliano”? il nome ti condanna è in’utile che ti mimetizzi. p.s. scommetto che emigraste insieme a “turiddu”!
Che notazione acuta. Complimenti.
Se il legislatore dovesse punire tutti quelli che mi stanno antipatici staresti lustro.
p.s.
che Dio t’acc0ntenti
Ma onestamente: a parte il lungarno e la Piazza dei Miracoli con la torre pendente, ma per il resto hai visto quanto è brutta Pisa, specialmente d’inverno quando piove? Ci sono stato un anno perché mi avevano ammesso alla Normale Superiore, ma poi ci ho rinunciato perché Pisa proprio non mi piaceva e ho proseguito gli studi a Losanna.
Hai fatto bene … se ci stavi male e non ti piaceva, ad andare a Losanna. Tra l’altro la Normale è situata in una piazza bruttina …
Ma se mi chiedi “hai visto Pisa quant’è brutta ?” ti aspetti che ti risponda che hai ragione ?
Ti saluto … s’è ragionato anche troppo … del nulla ovviamente.
Bòna.
Lo sa cosa rispondono i pisani a chi dice loro la frase “meglio un morto in casa….”?
“Che Dio t’accontenti!”
Non basta. Bisognerebbe dare daspo automatico a chiunque entri in curva: entra dalla porta, riceve il “daspo” ed esce dalla porta sul retro così può andare con tutti i suoi amici ultras minorati mentali a guardare la partita al bar. Gli ultras sono l’anello mancante fra l’uomo e la scimmia, bambini troppo cresciuti che cantano canzoncine insulse per sfottere altri deficienti come loro. Dovrebbero prendere manganellate in testa più spesso, almeno sarebbero scemi per un motivo.
Donzauker, non per difendere i tifosi, anche se ce ne sono molti sportivi e basta, ma tu sei un comunista, di legnate ne avresti bisogno solo per il fatto che sei una zecca senza QI. I tifosi del Pisa sono notoriamente di sinistra comunque, non come i livornesi ma quasi. Sara’ per quello che sono l’anello mancante tra l’uomo e il babbuino come te probabilmente.
Punto primo: io non so chi lei sia, non l’ho mai offesa e gradirei non venire insultato, sono regole di base dell’educazione.
Punto secondo: gli ultras che siano di Sx o di Dx sono dei minorati mentali e basta, dei deficienti che vengono spesso difesi dal Giornale e rubriche collegate per il solo fatto di essere solitamente di DX. Evidentemente a Dx non avete problemi ad associarvi con dei subumani, l’unica condizione è che non siano “komunisti”. La saluto.
E poi dicono che oggi c’è più libertà rispetto al medioevo… Le bandiere delle città sono un segno di appartenenza, di identità, e portano al rispetto delle identità altrui, creando una sana differenziazione. Comunque più il pensiero dominante si fa concreto e aggressivo, più la gente reagisce e persevera nel mantenimento delle specificità. Bene così. E complimenti ai tifosi pisani.