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Rapina a due imprenditori, tre in manette: c’è anche un carabiniere

- Cronaca
4 Dicembre 2019

Lo scorso maggio a Galciana, Comune di 12mila abitanti in provincia di Prato, una famiglia cinese ha subito una rapina nella propria abitazione. Ad agosto furono arrestate tre persone, accusate di aver materialmente fatto il colpo. Ora. dopo alcuni mesi di indagini, sono scattate le manette per altre tre persone, una delle quali è un carabiniere. Sono accusatiedi aver progettato il colpo e operato come basisti. Gli arrestati sono: Ennio Serino (36 anni), appuntato dei carabinieri; Vincenzo Russo (45 anni) e Giuseppe Zanfardino (41 anni)

La dinamica della rapina

Entrati nell’abitazione di una coppia di imprenditori cinesi fingendo di essere carabinieri (“aprite la porta, siamo carabinieri, dobbiamo effettuare una perquisizione in questa casa”), con tanto di distintivi e pettorina, i tre malviventi mostrarono un’arma (poi si è scoperto che era solo un giocattolo). Dopo aver minacciato la donna, in avanzato stato di gravidanza, portarono a segno il colpo rubando 11mila euro in contanti. Lo scorso 7 agosto furono arrestati i tre rapinatori: Michele Langella Esposito (60 anni), Giuseppe Riano (33 anni) e Antonio D’Avino (38 anni). Tutti e tre pregiudicati e residenti ad Afragola (Napoli).  Interrogati dal gip ammisero la propria colpevolezza. Gli inquirenti sono riusciti a risalire ai tre rapinatori grazie alle immagini immortalate da una videocamera di sorveglianza, installata nell’abitazione dei due imprenditori. Da quei volti, effettuando le comparazioni con la banca dati delle forze dell’ordine, i malviventi sono stati individuati e arrestati.

Il ruolo del carabiniere

Secondo gli inquirenti il carabiniere aveva saputo che la coppia di imprenditori cinesi teneva in casa una somma di denaro non indifferente (sui 100mila euro) e così avrebbe informato i tre rapinatori, indicando loro l’obiettivo da colpire. Il giorno della rapina il militare risultava in malattia ma, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe trovato nelle vicinanze della casa dei due cinesi, per tenere sotto controllo la situazione. E sempre lui avrebbe fornito ai malviventi le pettorine con la scritta “carabinieri”. Dopo la rapina la banda avrebbe litigato per l’ammontare del bottino (molto minore rispetto alla somma preventivata). Sono stati i tre rapinatori arrestati ad agosto, con le loro dichiarazioni, ad incastrare i presunti basisti.

 

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1 Commento
    giovanni

    gli uomini delle forze dell’ordine che delinquono ormai sono diventati troppi!

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