Apprendiamo con un certo stupore che la Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha detto no all’installazione temporanea di una ruota panoramica in Piazza Vittorio Emanuele, a Pisa. Sarebbe stata alta 40 metri, con 26 gondole chiuse per un totale di 156 posti. Una bella attrattiva per le feste natalizie, a costo zero per l’amministrazione comunale, che infatti aveva subito aderito alla proposta di Confesercenti Toscana Nord. Ma il parere negativo della Sovrintendenza, a quanto si legge su La Nazione, ha fermato tutto.
Fosse stata nelle vicinanze della Torre o di altri monumenti di grandissimo pregio, avremmo anche potuto capire. Ma in una zona come piazza Vittorio Emanuele che male avrebbe fatto? Tra l’altro era un’iniziativa con un inizio e una fine ben stabiliti.
“Abbiamo seguito tutto quello che la legge ci indicava per questo tipo di installazioni – spiega il presidente di Confesercenti, Luca Micheletti – di concerto con Palazzo Gambacorti. In particolare abbiamo fatto riferimento al decreto del Presidente della Repubblica del 13 febbraio 2017, n. 31, che riguarda il regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata”. Di fatto la legge prevede che le ruote panoramiche provvisorie siano in tutto assimilabili agli spettacoli viaggianti. Non occorre, quindi, un’autorizzazione paesaggistica, purché non vi siano opere murarie o di fondazione e che l’evento non superi i 120 giorni. Confesercenti sirammarica, tra l’altro, di non aver ancora saputo i motivi del no, che sono rimasti tutti (sino ad ora) nel dialogo intercorso tra il Comune e la Sovrintendenza.
“Pisa ha perso una grande occasione per offrire un valore aggiunto alle sue bellezze – conclude Micheletti – Un valore che altre città sfruttano senza opposizioni spesso dettate da preconcetti o dalla fredda burocrazia”.
Sfumata la ruota panoramica ci permettiamo di fare una domanda: è possibile conoscere il motivo che ha fatto saltare questa bella iniziativa? I cittadini hanno il diritto di sapere.