Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, aveva detto che sul nuovo stadio voleva procedere spedito. Ma il tempo passa e , per il momento, nulla ancora è stato deciso. Il miliardario americano non ha cambiato idea ma si è accorto che in Italia i tempi della burocrazia sono un problema di non poco conto. “Per quanto riguarda lo stadio ho detto fast, fast, fast su Campo di Marte. L’Artemio Franchi è un’istituzione. Le curve non si possono abbattere. E così abbiamo parlato col Comune. Ho grande rispetto per il sindaco. Ieri sera ci siamo visti, niente è cambiato. Mercafir? Non è una soluzione ottimale alla luce dei 22 milioni, dell’Imu e della ristrutturazione della vecchia Mercafir. 22 milioni sono tanti. Dobbiamo vedere cosa promette il Comune per quanto riguarda il bando. Il problema dell’Italia è la burocrazia, non c’è modo di fare le cose fast, fast, fast”.
Parlando coi giornalisti Commisso si è poi soffermato sulle difficoltà di gestire un club che genera ricavi troppo bassi: “Abbiamo preparato una classifica, con i venti club che ricavano di più in Europa. Si tratta di una ricerca pubblica, di Deloitte. La trovate anche lì, questa (viene consegnato un foglio in sala stampa, ndr) è una sinossi: queste squadre hanno ricavi molto più elevati della Fiorentina. La media è 417 milioni di euro l’anno in tre componenti: commerciale, televisione, e i ricavi delle partite. Nell’anno 2017-18 la Fiorentina ha avuto ricavi per 84 milioni. Come si possono spendere i soldi se i ricavi sono questi?”.
“Voglio una Fiorentina di successo – ha detto il patron viola per cercare di ridare fiducia all’ambiente – di sicuro stare nella parte sinistra della classifica. Senza giocatori è difficile raggiungere i posti più alti della classifica. Per stare in alto – ha aggiunto – bisogna avere infrastrutture. Bisogna avere uno stadio che ci porti ricavi, specie il giorno della partita. Speriamo di poter far il nuovo stadio qui a Firenze. Ribadisco le mie tre richieste: costi giusti, controllo totale dell’opera e fast, fast, fast. Voglio controllare quello che ho. L’intenzione di fare lo stadio c’è stata dal primo giorno e continuiamo a credere di poterlo fare”.