“Multata e umiliata dai controllori dell’Ataf”, scrive il Corriere fiorentino raccontando l’amaro sfogo di una donna disabile di 76 anni. La signora, affetta da sclerosi multipla, è salita sul bus in piazza San Marco, a Firenze. “Per salire i gradini dell’autobus – racconta al quotidiano – mi ha preso di peso la mia accompagnatrice. Una volta saliti a bordo, la mia accompagnatrice mi ha sistemato a sedere su una seggiola del mezzo, si è assicurata che avessi il cuscino protettivo e, dopo qualche secondo, è andata verso la macchinetta per obliterare i biglietti”. Ma quando sono arrivati i controllori, lamenta la signora, non hanno creduto alla mia versione.
“Hanno fermato la mia accompagnatrice e le hanno chiesto di esibire i biglietti. Lei ha detto che stava per obliterarli, aveva ritardato qualche secondo per assicurarsi che fossi seduta in sicurezza. Ma i due signori sembravano non essere interessati al problema. Anzi, ci hanno proprio detto che a loro la mia disabilità non interessava e che avremmo dovuto obliterare prima il biglietto. E addirittura hanno aggiunto che per i disabili ci sono i trasporti dell’assistenza sociale”. Ciascuna delle donne ha ricevuto una contravvenzione da 50 euro.
La società di trasporto pubblico (Ataf) fornisce una versione dei fatti diversa. All’arrivo dei controllori l’accompagnatrice si sarebbe alzata per andare a timbrare i biglietti. E in merito alla “freddezza/indifferenza” dimostrata dagli addetti circa le condizioni della donna, la società ribadisce che i controllori hanno ricordato alle due signore che “per il disabile e il suo accompagnatore c’è un abbonamento annuale di soli 37 euro”.
La sorella dell’anziana disabile, Armida Nardi, il giorno dopo l’episodio (avvenuto il 10 gennaio) si è recata nella sede dell’Ataf per presentare un ricorso contro la contravvenzione. “Sono rimasta malissimo, sia io e ancora di più mia sorella, che aveva le lacrime agli occhi”, racconta la sorella a La Nazione. “Non si può trattare così una donna anziana e malata”. E aggiunge di aver scritto una lettera al sindaco Nardella, all’assessore Giorgetti e a Matteo Renzi. Del caso si è interessato anche l’Aduc, associazione che tutela i diritti dei consumatori.