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Si aggrappa al treno, cade e muore: lo trovano dopo 8 giorni

- Cronaca
28 Gennaio 2020

Risolto il mistero di Viktor Qosja, il 58enne albanese (in Italia per trovare alcuni familiari) scomparso nel nulla domenica 19 gennaio. La figlia lo aveva accompagnato alla stazione di Prato e l’uomo è salito sul treno regionale che avrebbe dovuto portarlo a Viareggio, dove vive il fratello. Per un guasto il treno si è fermato ad Altopascio e tutti i passeggeri sono stati fatti scendere, per poi salire su un bus sostitutivo. Da quel momento di lui si sono perse le tracce. Scattate le ricerche (di lui si è occupato anche il programma Chi l’ha visto?), dopo otto giorni si è scoperta la verità. Il corpo senza vita dell’uomo è stato trovato in un fossato che costeggia la ferrovia lunedì 27 gennaio, nella frazione di Castellare (Pescia), tra i vivai della zona.

Ecco cosa è successo

Quando il treno su cui viaggiava è arrivato a Pescia, dopo una lunga sosta a Montecatini, l’uomo è sceso. Come scrive il Tirreno l’uomo ha pensato, per un attimo, di essere arrivato a Viareggio ma poi, resosi conto dell’errore, quando il convoglio era già partito ha tentato di riprenderlo al volo, aggrappandosi all’ultimo vagone. La scena è stata ripresa da una videocamera di sorveglianza. Finché le forze lo hanno sorretto è rimasto aggrappato al treno, per circa un km, poi ha mollato la presa e, cadendo, probabilmente ha picchiato la testa sull’argine in cemento del fossato. È rimasto lì per otto lunghi giorni. Solo l’autopsia dirà se è morto subito oppure no. Perse le sue tracce, la figlia, che lo aveva accompagnato a prendere il treno alla stazione di Prato, lo ha chiamato diverse volte al cellulare. Il telefono squillava a vuoto. Poco prima delle 21, finita la carica, ha smesso di suonare.

 

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