Mentre il centrodestra cascinese, compatto, ha indicato l’assessore Leonardo Cosentini come proprio leader in vista delle amministrative di maggio, il centrosinistra è fortemente combattuto e, giorno dopo giorno, sfoglia la margherita facendo uscire sulla stampa locale nomi di possibili candidati, “civici” ma anche politici. Tutto ciò si traduce in una estenuante guerra dei nervi dal sapore “politichese”, distante dai cittadini e poco attraente in termini di consensi. Perché se c’è una cosa che davvero non appassiona i cittadini è vedere i politici (e i partiti) che litigano sulle poltrone, mettendo in secondo piano i problemi importanti da affrontare.
Il Pd intanto esce allo scoperto e in un comunicato burocratico fa sapere che “la segreteria dell’Unione comunale ha seguito compatta un percorso condiviso. Tutte le persone che compongono la squadra si sono impegnate condividendo l’obiettivo di far tornare il Pd quale perno di una coalizione capace di contendere la vittoria alle prossime elezioni amministrative. Nel nostro partito non si scarta nessuno: le persone che ne fanno parte meritano il massimo rispetto. Una di queste è Paolo Cipolli che ha sempre anteposto il bene della nostra comunità politica all’interesse particolare. Le scelte sono frutto del confronto civile e rispettoso e non determinate da dinamiche di esclusione. Semmai siamo per allargare la comunità”. Cipolli (ex assessore allo Sport, sconfitto alle primarie nel 2011 da Alessio Antonelli) è uno dei nomi usciti sulla stampa. Gli altri sono Michelangelo Betti (ex segretario unione comunale Pd ed ex presidente de La Città del Teatro), Cristiano Masi (cooperativa Chez Nous Le Cirque) e Bice Del Giudice (avvocato).
Il Psi prova a suonare la carica puntando il dito sul Pd cascinese: “Sta trascinando da mesi una discussione tutta al suo interno legata esclusivamente alla ricerca di un proprio candidato da trasferire ad una coalizione ancora inesistente sul piano politico e programmatico. La sequela di candidature, quotidianamente riportata alla stampa locale, testimonia sempre e soltanto la necessità del Pd di sottrarsi allo spirito di una politica costruttiva e unitaria delle coalizioni, che solo in quanto tali possono risultare vincenti. I socialisti esprimono profonda delusione per l’approdo minimale e subalterno al quale è pervenuta la formazione così detta ‘CascinaOltre’, rispetto agli elementi di novità di cui intendeva farsi portatrice: una sinistra civica, autonoma e plurale, discontinua rispetto agli errori del passato. I socialisti riprendono il progetto originario di una lista civica aperta a tutti i contributi di una sinistra moderna nel segno della discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni, in coerenza alle battaglie che il suo gruppo consiliare ha condotto in opposizione e in alternativa alla propaganda di una giunta a forte trazione leghista”.
Dalle colonne de La Nazione Piero Pierotti, esponente di CascinaOltre, lancia un appello: “La destra si presenta ovunque compatta, il centrosinistra invece deve ancora scegliere a Cascina il proprio candidato. Per una volta si uniscano tutte le forze: l’esperienza dell’ Emilia-Romagna insegna. Abbiamo poi il patrimonio umano e culturale della più grande mobilitazione civile da tanti anni a questa parte, quella delle sardine. Il Pd può contare su uno ‘zoccolo duro’ che porterà un discreto numero di voti, ma da solo non potrà vincere. Il M5S è in fase calante ma spero che porti un buon contributo. Poi c’ è la lista civica di CascinaOltre che si annuncia battagliera e con buone possibilità di raccogliere voti. Credo molto in questo progetto civico, lo sostengo per la stima nelle persone che rappresenta e perché penso che molti, non solo a Cascina, non votino il Pd per motivi noti risalenti a polemiche locali e nazionali. Allora perché non pensare a una coalizione? Una coalizione forte, compatta, in cui CascinaOltre non sarà la stampella del Pd, ma anzi il pungolo, la sollecitazione, l’incoraggiamento, come anche il M5S”. Pierotti va oltre e lancia la candidatura di una figura scelta proprio da CascinaOltre: “Metterebbe d’accordo tutte le anime del centrosinistra: non un partito al comando, ma una lista civica rappresentativa di tutti, anche del ‘terzo settore’, che indica una vasta porzione sociale, economica e culturale. Il terzo settore conta per il 4% del Pil nazionale”.