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“Se non bastano 25 ore in una barella di pronto soccorso per indignarsi…”

- Primo piano
7 Febbraio 2020

Durissimo sfogo contro la malasanità di Diego Petrucci, sindaco di Abetone Cutigliano (Pistoia) e noto esponente pisano di Fratelli d’Italia. In un video pubblicato su Facebook lunedì scorso Petrucci denuncia che una novantenne, ricoverata nei giorni scorsi al pronto soccorso dell’ospedale Cisanello di Pisa, è stata tenuta su una barella per oltre 12 ore. “La nonna di mia moglie è barellata in un corridoio da ieri pomeriggio, adesso sono le dieci di mattina. Prego tutti di condividere questo video perché è una cosa schifosa, questi amministratori si devono vergognare. Tutte le volte che aprono bocca gli assessori regionali, il presidente della Regione, i vari consiglieri regionali che governano questa Regione devono chiedere scusa ai cittadini toscani… nei corridoi le persone sono ammassate come in zona di guerra. È una cosa vergognosa. L’assessore (alla Sanità, ndr) Saccardi venga a chiedere scusa a tutte le persone che sono ammassate nei pronto soccorsi, dove stanno non ore ma giornate. Una persona di oltre 90 anni è qui in una barella da ieri pomeriggio, sono le dieci del mattino di lunedì mattina. Non ne possiamo più di questa incapacità. La cosa peggiore è che questo stato delle cose è diventato la normalità. Io voglio denunciare questa cosa, spero che la vedano i carabinieri, le autorità di controllo, la magistratura. Che vengano a fare dei controlli per vedere come stanno le persone nel pronto soccorso di Cisanello di Pisa, accalcate nel corridoi per mezze giornate e giornate intere”.

Petrucci esprime la propria solidarietà ai medici, agli infermieri a tutto il personale “che è vittima, al pari dei pazienti, di questo sistema schifoso che costa centinaia di milioni di euro all’anno ai cittadini toscani e non è in grado di offrire un letto di pronto soccorso a una persona, che stanno barellate, separate da una tenda, con i parenti costretti a litigare perché non c’è neanche una sedia a disposizione. Il sindaco di Abetone Cutigliano conclude il proprio sfogo con due parole taglienti: “Fate schifo”.

Il Tirreno, che riporta la notizia, pubblica anche la risposta di Alberto Porcaro, responsabile sanità del Pd di Pisa: “Consiglio a tutti di cercare il video, soprattutto ai cittadini che hanno votato Petrucci: dispiace per loro, ma siamo certi che dopo averlo visto si pentiranno della fiducia concessa a tale individuo. Petrucci ha accompagnato la nonna della moglie al pronto soccorso di Cisanello e sbraita perché secondo lui dopo alcune ore non è stata ricoverata. Siamo convinti che abbia portato l’anziana signora in un ospedale all’avanguardia, uno dei primi in Italia, capace di attirare un gran numero di pazienti dalle altre regioni italiane. L’ospedale è dotato di un pronto soccorso attrezzato di tutte le apparecchiature più moderne e di un eliporto cui giungono pazienti dalle altre province toscane. Queste cose evidentemente le conosce anche Petrucci, cui però sfugge un concetto che proviamo a spiegargli (non siamo sicuri che capisca, ma proviamo). Lo sa che prima di essere eventualmente ricoverati i pazienti accolti in pronto soccorso devono essere visitati, valutati e devono affrontare diversi esami diagnostici? Lo sa che all’interno del pronto soccorso ogni paziente dispone di un grado altissimo di attenzione da parte di medici e infermieri altamente specializzati? Lo sa che, per un paziente dalla diagnosi non ancora certa, rimanere su una barella del pronto soccorso è il posto più sicuro che ci sia? Il sindaco Petrucci, credendo di farsi campagna elettorale a buon mercato, utilizza la nonna della moglie per offendere il presidente Rossi e l’assessore Saccardi e non sa che in questo modo ha offeso le centinaia di professionisti che lavorano al pronto soccorso e che si dedicano anima e corpo al proprio lavoro”.

La replica di Petrucci non si è fatta attendere. “Sapete come è andata a finire? Quella persona anziana è rimasta 25 ore al pronto soccorso, poi è stata ricoverata. Tutto questo tempo senza acqua, se non quella data dai parenti, in uno stato di assoluta promiscuità e senza nemmeno una sedia per riposare un po’. Mi sarei aspettato che il Pd si unisse alla mia indignazione, per denunciare che certe cose non vanno bene e devono essere cambiate. Invece il Pd ha pensato bene di attaccare il sottoscritto. Eh già, questa volta non ero ‘multabile’, come successo nei confronti dei medici che hanno mosso delle critiche, e quindi intervengono le difese d’ufficio. Concludo esprimendo la mia solidarietà ai medici, agli infermieri e a tutto il personale che lavora negli ospedali, vittime anche loro di questa folle politica”.

GUARDA LA VIDEO DENUNCIA DI PETRUCCI

Riceviamo e pubblichiamo una nota
dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana

L’Aoup interviene a distanza di qualche giorno sulla vicenda del ricovero in ospedale della familiare del signor Diego Petrucci per una doverosa precisazione sul suo iter assistenziale, essendo il caso riportato sulle cronache locali.

La paziente è arrivata in Pronto soccorso alle 17 del 2 febbraio a seguito di un trauma ed è stata subito sottoposta a triage, in base alla sintomatologia presentata; rivalutata dopo un’ora con modifica del codice di priorità, alle 18.18 è stata visitata e quindi instradata in un percorso articolato di esami strumentali proprio per scongiurare la presenza di eventuali lesioni in qualche settore anatomico. Al termine di questa lunga sequenza di esami è stata sottoposta alle visite specialistiche necessarie per il trauma riportato, che hanno escluso problematiche acute ma consigliavano osservazione clinico strumentale che solo in un setting assistenziale come l’osservazione breve intensiva di un Pronto soccorso si può ottenere, perché si è in grado di intervenire tempestivamente ed efficacemente in caso di repentini peggioramenti.

Inoltre le sono state somministrate tutte le necessarie terapie, compresa quella antidolorifica, con misurazione dei parametri vitali a intervalli di 8 ore. Al termine dell’ultimo esame strumentale di controllo, la signora è stata ricoverata nella Medicina d’urgenza nel pomeriggio del 3 febbraio (da cui è stata dimessa in ottime condizioni generali nel pomeriggio di ieri).

La sua lunga permanenza in Pronto soccorso era quindi motivata e appropriata e il suo percorso diagnostico-terapeutico è stato accurato, completo e puntuale. L’osservazione clinica è stata effettuata su letto “tecnico” (ossia adeguato agli standard ergonomici previsti), nelle migliori condizioni di comfort e privacy possibili e, dal punto di vista gestionale, paragonabili a quelli di un letto sub-intensivo. Forse l’unica carenza è stata quella di non poter disporre di un comodino ma è stato chiaramente privilegiato l’aspetto clinico-assistenziale a quello formale-alberghiero, come deve essere in un Pronto soccorso che è di riferimento per i pazienti critici e le patologie tempo-dipendenti per tutta l’area vasta nord-ovest”.

 

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2 Commenti
    Gaetano

    Anche mia suocera di 93 anni e’ stata tenuta su una barella nel corridoio nel reparto del pronto soccorso di S. Martino di Genova per due notti

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