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Stadio Fiorentina, Commisso preoccupato: “Potremmo non costruirlo”

- Sport
11 Febbraio 2020

La Fiorentina esce allo scoperto ribadendo le proprie perplessità sul terreno (ex area Mercafir) dove costruire il nuovo stadio. Questione di soldi (troppi 22 milioni) ma non solo. È anche una questione di tempi. C’è il rischio concreto, infatti, di non poter terminare i lavori entro settembre 2023. E l’incertezza sui tempi è un ostacolo di non poco conto. Il club di Rocco Commisso ribadisce di volersi impegnare fino in fondo per il progetto ma non esclude di puntare su altre opzioni tra cui quella di rinunciare del tutto al progetto. E subito, a Firenze, riesplode la polemica politica.

La nota diffusa dalla Fiorentina

I documenti di gara per l’Area Mercafir sono stati pubblicati la scorsa settimana e, al momento, stiamo valutando i prossimi passi da compiere. Ringraziamo il Sindaco e tutti i dirigenti e funzionari del Comune per il lavoro svolto fino a oggi. Se da una parte siamo lieti della pubblicazione del bando pubblico per la vendita dei terreni, dall’altra nutriamo molte preoccupazioni relativamente a vari aspetti regolati nei documenti di gara.

Oltre al prezzo dell’area di 22 milioni, che sin dall’inizio abbiamo dichiarato essere troppo alto a nostro avviso, vi è un’altra serie di costi diretti a carico della Fiorentina che rendono il prezzo complessivo davvero proibitivo. A ciò si aggiunga che dalle condizioni di gara derivano altri rischi potenzialmente illimitati. In cima alle nostre preoccupazioni, c’è il fatto che non vi sono garanzie che il terreno sarà ceduto libero e non inquinato in tempi brevi.

Il nostro impegno pubblicamente annunciato lo scorso ottobre era quello di procedere con l’opzione Mercafir a condizione di poter completare la costruzione dello stadio entro settembre 2023. Ora, tuttavia, stiamo prendendo atto di un ritardo di 8 mesi nella programmazione già in questa fase mentre rileviamo l’assenza di misure volte a prevenire ulteriori ritardi in futuro, nonostante le buone intenzioni dell’Amministrazione.

Il nostro desiderio rimane quello di collaborare attivamente con il Sindaco e con il Comune di Firenze per dare alla Fiorentina e ai suoi tifosi uno stadio nuovo, bello e confortevole.

Tuttavia, mentre valutiamo se partecipare alla gara, sentiamo il dovere di dire, con umiltà ma con chiarezza, che qualora il processo in corso non si svolgesse secondo tempi certi e con costi ragionevoli, la nostra volontà di portare avanti il progetto Mercafir svanirebbe velocemente. Nel frattempo, continueremo a considerare le altre opzioni a nostra disposizione, tra cui – con grande rammarico – anche quella di non costruire un nuovo stadio.

Il commento del sindaco

“C’è un bando pubblicato, da qui fino alla chiusura della gara non posso fare commenti e non posso esprimermi”, ha detto il sindaco Dario Nardella a chi gli ha chiesto dei dubbi della Fiorentina a partecipare al bando di acquisto dei terreni dell’area Mercafir, dove il Comune di Firenze ha deciso che possa essere costruito un nuovo stadio. “Qualunque soggetto privato interessato che vuole avere dei chiarimenti tecnici ha le porte spalancate per parlare con i nostri tecnici e noi daremo massimo supporto a chiunque sia interessato. Detto questo non posso pronunciarmi su una gara pubblica aperta, posso soltanto ringraziare il Consiglio comunale che ha assegnato un vero record, approvando una variante urbanistica in meno di tre mesi. Non si è mai visto in nessuna città d’Italia. Se guardo ai tempi che ha impiegato Torino per fare lo Juventus Stadium dico che Firenze ha l’amministrazione più fast d’Italia. Torino ha trasferito alla Juventus il terreno nel giugno 2002, la prima partita ufficiale è stata a settembre 2011. Noi in 4 anni siamo in grado di fare tutto. Ora aspettiamo soltanto di vedere se e quali saranno gli esiti della nostra gara”.

Stella (Forza Italia): “Dal Comune solo parole”

Sulla vicenda interviene il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia): “Prezzo dell’area troppo alto, prezzo complessivo ‘davvero proibitivo’ e ‘rischi potenzialmente illimitati’. L’Acf Fiorentina è giustamente preoccupata per gli ostacoli che si frappongono tra la sua volontà di realizzare il nuovo stadio nell’area Mercafir e le reali condizioni poste dal Comune, in primis quella economica. La Giunta Nardella aveva promesso il nuovo impianto in tempi brevi, invece la situazione sta precipitando e la società viola ha scritto in modo chiaro nel suo comunicato stampa che tra le opzioni c’è anche quella di rinunciare alla costruzione del nuovo stadio: se così sarà, Palazzo Vecchio si prenda le sue responsabilità di fronte alla città e ai tifosi. Per uscire dall’impasse sulla questione dello stadio della Fiorentina – prosegue – bisogna seguire a mio avviso modelli di rapporto tra Comune e società calcistiche che hanno funzionato in passato, valutando l’opportunità di concessione terreni sul modello di altri club, come quello adottato a Torino per l’Allianz Stadium, dove il Comune ha consegnato alla Juventus il diritto di superficie per 99 anni sull’area in cui poi è stato edificato lo stadio, e la società bianconera ha realizzato l’impianto. Credo che questo modello sia perfettamente adottabile a Firenze, e invito il Comune di Firenze a prendere una decisione celere e definitiva. Oltre alla concessione del diritto di superficie – aggiunge l’esponente di FI – il tema centrale resta quello dei costi dei terreni. Il Comune di Firenze vuole fare il bando per la Mercafir a 22 milioni di euro per 15 ettari, con un costo per ettaro di quasi 1,5 milioni di euro. Giustamente i vertici del club viola ricordano che per i terreni dell’edificando centro sportivo di Bagno a Ripoli sono stati pagati 400.000 euro per ettaro; vale a dire, facendo una moltiplicazione, che i 15 ettari dell’area Mercafir non dovrebbero costare più di 6 milioni di euro. Nell’area di Castello il prezzo è di circa 600.000 euro ad ettaro: non si capisce perché alla Mercafir il prezzo sia il triplo. Se non si sblocca la Mercafir, l’area di Castello potrebbe tornare ad essere un’opzione da valutare”.

 

 

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