– Paolo Lazzari –
Un momento di forte stress può capitare più o meno a tutti, nel corso di una vita. Il nostro umore può viaggiare a fasi alterne a seconda degli stimoli esterni, della capacità di concretizzare gli obiettivi che ci siamo posti o, più semplicemente, di sentirsi felici. Così, in questi casi, tenersi tutto dentro non serve quasi mai: meglio alzare la mano, o meglio il telefono, e chiedere aiuto ad uno specialista. Qualcuno, in sostanza, che possa addentrarsi con noi all’interno delle cause primordiali del malessere, toccando i tasti giusti per rimuoverle gradualmente.
Deve essere più o meno quello che ha pensato una quarantenne di Lucca che, non più tardi di una manciata di giorni fa – era l’inizio di febbraio – ha pensato di rivolgersi al Centro di Salute mentale della città murata, chiamando il Cup dell’azienda ospedaliera Toscana Nord ovest. E l’appuntamento, sia chiaro, è stato fissato per febbraio. Solo che si tratta del 9 febbraio 2021, come si evince dalla documentazione caricata sui social dalla donna. Sulle prime la signora ha pensato ad un classico errore di battitura: un’impressione che è stata avvalorata anche da una successiva telefonata al Cup.
“Sì, ci dev’essere stato sicuramente uno sbaglio”, si è sentita rispondere. Invece no, nemmeno per sogno: da un controllo ulteriore è emerso che la visita con uno psicologo del Centro è stata veramente fissata tra un anno esatto. Incredula, la donna ha deciso di condividere la sconcertante notizia e, nei giorni seguenti, ha scelto di rivolgersi ad un professionista privato (pagando, inevitabilmente, una tariffa più alta). Davvero troppo, del resto, un intero anno di tempo di attesa per superare un incombente problema psicologico. Non una questione di vita o di morte, certo, ma comunque un sintomo di forte disagio che sarebbe potuto evolvere in conseguenze più gravi. Lo sfogo è segno dei tempi: non è il solo, né sarà l’ultimo, ma sono proprio segnali come questo a suggerire l’urgenza di un ripensamento profondo della sanità italiana.
Foto da Facebook
finchè ai medici sarà permesso di avere anche uno studio privato e di fare visite solo al mattino, al situazione non cambierà. Anzi peggiorerà sempre di più.
io per una visita nefrologica, mi sono sentito rispondere visita a Natale! Inutile dire che ho dovuto pagare in privato x averla urgente!
Dopotutto uno che sta male può anche andare a fare una visita privatamente. Il peggio è quando si tratta di sottoporsi un intervento chirurgico. Una pensionata quasi cieca ha dovuto farsi operare a pagamento in entrambi gli occhi, altrimenti avrebbe dovuto aspettare 18 mesi. Un mio amico è rimasto in lista d’attesa per un anno e mezzo prima di essere operato di prostata. Tutto questo in Emilia, regione dove, secondo Bonaccini, la sanità funziona meravigliosamente.