Sul Coronavirus durissimo botta e risposta tra il professor Roberto Burioni e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Ad accendere le polveri è stato il noto virologo: “Non riesco a capire – ha scritto su Medical Facts – per quale motivo la Regione Toscana si intestardisca ad affermare che la quarantena non è necessaria. A quanto leggo dai giornali, circa 2.500 persone stanno tornando dalla Cina nella regione. Scrivo di proposito persone, in quanto la nazionalità, la provenienza, il sesso e qualunque altra caratteristica di questi 2.500 è totalmente irrilevante. Il coronavirus infetta tutti, senza distinzioni. Tornano dalla Cina – prosegue il medico – un luogo dove è in atto una gravissima epidemia, della quale è molto difficile interpretare i numeri. Quelli ufficiali sono molto poco attendibili e istituti molto autorevoli, come l’Imperial College di Londra, stimano che solo una minima parte delle infezioni venga correttamente diagnosticato. Come risultato, è complicato sapere la vera situazione nelle varie regioni della Cina; sarebbe quindi opportuno, a mio giudizio, adottare la massima prudenza”.
Pronta la replica del presidente Rossi. “La Toscana in materia di prevenzione contro il Coronavirus, seguendo le linee nazionali di sorveglianza attiva, sta facendo più di tutte le altre Regioni – scrive su Facebook -. Chi ci attacca o non è bene informato o è in malafede o è un fascioleghista“. Burioni a sua volta ha risposto condividendo il post del governatore Rossi e commentando in questo modo: “Il post è vero. Incredibile ma vero”.
L’assessore Saccardi: “Quarantena è interpretazione fantasiosa”
Ieri sulla vicenda era intervenuta l’assessore toscana alla Sanità, Stefania Saccardi: “La quarantena è un’interpretazione fantasiosa. Le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti, non vengono paracadutate qui. Se deve essere presa una misura come quella che consiglia Burioni, sarà il Ministero a deciderlo. Noi ci atteniamo alle linee dettate dal Ministero, che valgono per tutte le Regioni, i protocolli sono quelli nazionali e internazionali. La circolare del Ministero consiglia la quarantena volontaria. A Burioni ha già risposto l’Istituto Superiore di Sanità. Noi siamo in contatto costante con il Ministero, partecipiamo a tutte le riunioni che il Ministero fa, rispetto a un’emergenza che è nazionale, non toscana”.
Sono assolutamente d’accordo con il prof. Burioni e dato che saremmo tutti coinvolti in Italia se il virus si diffondesse in Toscana, penso che questa mancanza di elementare prudenza auspicata da un tale esperto che conosce benissimo le capacità, tra l’altro ancora in gran parte sconosciute e imprevedibili di questo nuovo virus e penso che ignorare l’autorevole invito e suggerimento del prof. Burioni di attuare la quarantena domiciliare minima, sia una pericolosa leggerezza ideologica che mette tutti, non solo la Toscana a rischio di un contagio contro un piccolo sacrificio. Quindi, come cittadino preoccupato della gravità di questo pericolo ancora sconosciuto, esprimo la mia solidarietà all’egregio virologo e mi sento in diritto di protestare per l’incolumità dei miei affetti per i miei concittadini e per me stesso.