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Salvini a Viareggio: “Sul Coronavirus ci dicevano che eravamo razzisti”

- Politica
22 Febbraio 2020

Ad aspettarlo c’erano alcune centinaia di simpatizzanti. Nel primo pomeriggio di sabato Matteo Salvini ha iniziato la visita alla Cittadella del Carnevale di Viareggio dove sono custoditi i carri allegorici, portando sulle spalle la figlia. Nonostante le polemiche degli ultimi giorni e gli inviti a sbarrare le porte a Salvini, numerosi gli hangar lasciati aperti per la visita del politico, tra cui i due che ospitano i carri che raffigurano lo stesso Salvini. A poca distanza, sempre nella Cittadella, si tiene la manifestazione dei contestatori dell’ex ministro dell’Interno.

Il leader della Lega si è soffermato su vari temi. Prima di tutti l’emergenza Coronavirus. “Stiamo lavorando perché il problema non diventi un disastro, per evitare danni ulteriori controlliamo e chiudiamo. Spero che a questo punto anche il governatore della Toscana Enrico Rossi abbia capito che la quarantena, i controlli obbligatori non sono sono esagerazioni, razzismo o sciacallaggio ma sono tutela della salute pubblica. Quelli che negano l’evidenza per buonismo o ignoranza, quelli che dicono è tutto sotto controllo, lo stesso presidente del Consiglio non più tardi di due giorni fa diceva che la situazione era tutta sotto controllo, mi sembra che abbiano ha capito poco o ha capito tardi”.

Salvini si è poi voluto togliere i sassolini dalle scarpe dicendo che se gli allarmi lanciati dalla Lega fossero stati ascoltati in gennaio “avremmo meno problemi. Sono in contatto costante con i governatori Fontana e Zaia, ora è il momento di lavorare per impedire che il virus si trasformi in un disastro ancora peggiore. Spero che al governo capiscano che controllare i transiti e chiudere i confini non è razzismo o fascioleghismo, ma solo buonsenso quello che purtroppo a molti è mancato nelle scorse settimane. Contro l’emergenza coronavirus – ha aggiunto – noi siamo a disposizione: i nostri sindaci e i nostri governatori stanno lavorando giorno e notte come matti.

Poco dopo, a Torre del Lago, dove ha inaugurato una sede del suo partito, Salvini ha ripreso l’argomento della giornata, il Coronavirus: “Ormai i contagi certificati si avvicinano a cifre a due zeri: l’importante è non far finta di niente. Speriamo che almeno su questo, la politica si unisca e non ci sia qualcuno a sinistra che dice che è colpa di Salvini“.

La contestazione colorata

Il colorato gruppo di persone che è andato a contestare Salvini alla Cittadella del Carnevale (molti erano in maschera) ha srotolato degli striscioni alquanto duri contro l’ex capo del Viminale. “L’unico pagliaccio che non ci piace”, si leggeva su uno. “Matteo Salvini ridacci i quattrini”, su un altro. Un uomo con la parrucca rossa esibiva un cartellone con la scritta: “Citofono per Salvini”. E al posto dei nomi del campanello diverse parole che componevano una frase sinistra: “Salvini attento ancora fischia il vento”. Un altro striscione scritta recitava: “Sei peggio del lavarone” (lo sporco portato dalle mareggiate in dialetto versiliese). Sono stati scanditi anche alcuni slogan all’indirizzo del leader della Lega. Ma è stata una manifestazione estremamente pacifica, senza alcun problema di ordine pubblico.

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