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Quattro amici al bar, il coronavirus li ha uccisi tutti

- Cronaca
3 Aprile 2020

La canzone di Gino Paoli citata nel titolo non è stata scelta a caso. Erano davvero quattro amici al bar. Pensionati, si ritrovavano nel loro amato circolo Anspi “La Tranquillona” di Ferruccia, piccola frazione di Quarrata (Pistoia). Passavano il tempo in allegria giocando a carte e parlando di tante cose, dal calcio al cibo. Hanno preso tutti il coronavirus e sono morti, uno dopo l’altro, nel giro di pochissimi giorni. Vogliamo ricordare i loro nomi, perché in questa terribile strage della pandemia i morti, che non ricevono più neanche i funerali, devono almeno essere ricordati, non solo dai loro cari. Baldino Baldi (70 anni), Riccardo Lenzi (70 anni), Mario Lenzi (74 anni), Amelio Cartei (78 anni).

La Tranquillona è uno di quei circoli che si trovano in tutta Italia, specie nei piccoli centri. Ci si va per vedere le partite insieme, per festeggiare (il cenone di capodanno o la festa delle donne), per il “giropizza” e ovviamente per giocare a carte. Baldino, Riccardo, Mario e Amelio lo frequentavano quasi ogni giorno.

Un amico, Alessandro Bertini, ha voluto ricordare così l’ultimo che se n’è andato, Amelio:

La tua stima per me e per la mia famiglia. Questo mi resta. E mai niente, nel suo poco, fu così tanto. Porta un saluto a quello che, per quanto di te seppe essere grande amico, per me fu babbo. Porta un saluto a Riccardo, Mario e Baldino, magari tra una battuta e l’altra saranno ancora lì, sul portone ad aspettarti. Porta un saluto a tutti quelli che, come te, stanno pagando il prezzo di questa assurda maledizione. Perché se è un incubo mi voglio solo svegliare. Perché se non lo è, ci possiate voi spiegare almeno perché. Ciao Amelio

Un’altra persona,  Donatella Santini, ricorda che erano “un’unica famiglia, appena avevano finito di giocare a carte ci mettevamo a sedere e parlavamo della Juve e della Fiorentina, di quel ristorante piuttosto che di quell’altro”.

Il primo a morire è stato Baldino, il 13 marzo. L’ultimo Amelio. Quel tavolo della Tranquillona, con le seggioline di plastica, resterà per sempre il loro tavolo.

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Giornalista.

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