51 views 3 min 0 Commenti

Lettera a un’infermiera: “Ci porti il Covid”

- Cronaca
22 Aprile 2020

In un Paese sempre più stanco e preoccupato per l’emergenza coronavirus, in cui si ringraziano medici e infermieri definendoli “eroi”, c’è chi perde il lume della ragione e se la prende con uno di loro.  Leggete cosa ha trovato scritto un’infermiera nella cassetta delle lettere di casa sua: “Ci porti il Covid”.

L’infermiera si chiama Damiana Barsotti, ha 48 anni e lavora all’ospedale San Luca di Lucca. Tornando a casa, in una piccola frazione del comune di Capannori (Lucca),  ha fatto l’amara scoperta. Una frase scritta al computer in caratteri molto grandi che fa raggelare il sangue: “Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini. Grazie”. Dopo l’amarezza per quel messaggio ingiusto e cattivo, la donna ha pensato chi potesse essere stato. La risposta, purtroppo, è scontata:  uno dei vicini di casa. Chi altrimenti potrebbe sentirsi minacciato dal lavoro che svolge la signora Damiana? “Quando l’ho letto – racconta l’infermiera – è stato come una pugnalata alla schiena, mi sono sentita tradita, intimidita, trattata come gli untori. Da quanto ero depressa non mi sono neppure arrabbiata. Però, poi, ho deciso che era mio dovere fare qualcosa e ho chiamato i carabinieri”.

La direzione della Asl Toscana Nord Ovest e il Dipartimento Infermieristico e Ostetrico hanno subito espresso solidarietà all’operatrice sanitaria: “Siamo vicini all’infermiera che si è vista trattata come un’untrice e non come un’operatrice sanitaria che giornalmente si reca al lavoro per combattere, per tutti noi, la difficile battaglia contro il virus. Tali comportamenti – si legge nella nota della Asl – non solo sono discriminatori ma dimostrano come il cammino verso la civiltà sia ancora lungo, nonostante il momento difficile che l’intero pianeta sta vivendo. Piena solidarietà, quindi, verso tutti gli operatori sanitari e verso tutti coloro che, a diverso titolo, si occupano di far funzionare al meglio la complessa macchina sanitaria, sacrificando affetti e, spesso, la propria salute”.

Grande la solidarietà che l’infermiera ha ricevuto dai colleghi e non solo. Tante le persone che hanno contattato Damiana per manifestarle la loro vicinanza. A far male, però, sono anche i silenzi. Troppi silenzi da parte dei vicini di casa.

 

Foto: Il Tirreno (Facebook)

 

Condividi la notizia:
Lascia un commento