Il coronavirus ha messo in fortissima crisi l’economia. E letteralmente in ginocchio chi vive di turismo. Ne sanno qualcosa i piccoli borghi toscani, che proprio sull’arrivo dei turisti basano le loro entrate. Ventotto piccoli comuni meta di turismo artistico, guidati da San Gimignano (Siena), lanciano un grido d’allarme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Siamo in ginocchio. A rischio tenuta sociale e patrimonio culturale – dice il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci -. Subito un fondo nazionale per la liquidità. Le nostre entrate sono ai minimi, è a rischio la tenuta sociale ed economica dei nostri territori, tanto da minacciare gli stessi servizi essenziali”.
Il sindaco snocciola un po’ di dati e prosegue sottolineando che “non troveremo nei nostri bilanci le risorse per far fronte alla riduzione delle entrate di parte corrente, che vanno dal 20% fino al 50% in alcuni casi. Troppo esigui i nostri bilanci, troppo esigue le nostre unità di personale”. A rischio non ci sono solo i servizi per i cittadini ma “anche la cura del nostro straordinario patrimonio artistico, culturale, monumentale, architettonico, che è patrimonio di tutta Italia”.
“Al Governo – spiega Marrucci – chiediamo di non lasciarci soli. Ci candidiamo ad essere protagonisti anche di una nuova economia di prossimità, in senso territoriale, e di un nuovo turismo più sostenibile, attento e consapevole che trovi in noi una destinazione turistica sicura, capace di accogliere nel pieno rispetto delle norme imposte dal coronavirus, pronti a sperimentare un nuovo ‘galateo dell’ospitalità’, che dia sicurezza e accoglienza ai nostri ospiti. Ma questa volta da soli non ce la potremo fare: chiediamo allo Stato di darci una mano per farci trovare in piedi quando tornerà il turismo in Italia”.
Chi ha firmato l’appello
A firmare l’appello al Governo i sindaci di Montalcino, Montepulciano, Pienza, San Quirico d’Orcia e San Gimignano (Siena); Greve in Chianti (Firenze); Castiglione della Pescaia (Grosseto); Barbaresco (Cuneo); Pollica, Positano e Amalfi in provincia di Salerno; Volterra (Pisa); Porto Venere (La Spezia); San Vincenzo (Livorno); Portofino (Genova); Otranto e Castrignano del Capo, Melendugno, Porto Cesareo (Lecce); San Severino Lucano e Guardia Perticara in provincia di Potenza; Iseo (Brescia); Valsinni (Matera); Diamante (Cosenza); Città della Pieve (Perugia); Cabras (Oristano); Castelsardo (Sassari); Malfa Isola di Salina (Messina); San Vito di Cadore (Belluno); Castiglion dei Pepoli (Bologna). L’elenco è in aggiornamento perché altri comuni stanno aderendo all’appello.
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