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Voucher al posto dei rimborsi per i concerti saltati. L’ira di Paul McCartney: “Sistema italiano scandaloso”

- Cronaca, Eventi
10 Giugno 2020

Letteralmente furioso. Paul McCartney usa parole affilate come lame, attraverso i suoi profili social ufficiali. Il motivo? Il mancato rimborso economico dei consumatori che avevano acquistato i biglietti per i suoi concerti italiani, a Lucca ed a Napoli: per loro, invece, soltanto un voucher da utilizzare per un’altra data ed un altro concerto nel 2021, nel caso in cui l’ex Beatles non dovesse tornare.

La città murata era pronta ad accoglierlo il 16 giugno, per quello che sarebbe stato il vero e proprio fiore all’occhiello dell’edizione 2020 del Lucca Summer Festival, ma il dilagare della pandemia ha costretto a cancellare il tour mondiale della star, come del resto ogni forma di concerto nel mondo.

Fino a qui tutto relativamente bene, non fosse che, mentre nel resto del globo organizzatori e governi hanno provveduto a rimborsare interamente gli acquirenti, in Italia è stata scelta la via del voucher: in sostanza, non ricevi indietro i soldi, ma un buono valido per questo o un altro evento. Una modalità che ha destato non soltanto l’ira delle associazioni dei consumatori, pronte a mettere in fila decine di ricorsi presso le procure della Repubblica di mezza Italia.

“Il 7 maggio 2020 – scrive la popstar sul suo profilo Facebook – è stato annunciato che, a causa della pandemia globale del Covid-19, il tour estivo sarebbe stato cancellato. La cancellazione è stata fatta sul presupposto che a tutti coloro che avevano acquistato un biglietto per gli spettacoli sarebbe stato offerto un rimborso totale del prezzo del biglietto pagato”. Mentre ciò è avvenuto in tutti gli altri paesi che Paul e la sua band dovevano visitare tra maggio e giugno, “il governo italiano, su indicazione di Assomusica (l’Associazione italiana di promotori di musica dal vivo) ha approvato un decreto – si legge nel post – che autorizza tutti i possessori dei biglietti precedentemente acquistati per gli spettacoli dal vivo di avere la facoltà di richiedere un voucher di pari valore a quello indicato sul biglietto”.

“I soldi provenienti dalla vendita dei biglietti in Italia sono esclusivamente trattenuti dai promoter locali – accusa McCartney -. Abbastanza comprensibilmente, i fan sono fortemente amareggiati da questa tipologia di rimborso poiché hanno pagato per vedere un preciso spettacolo, non altri dello stesso promoter”.

Uno scenario assolutamente inaccettabile per la star, che rincara così la dose: “È veramente scandaloso – dichiara – che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan”.

Vedremo adesso che cosa succederà: nelle scorse settimane l’organizzatore del Lucca Summer Festival, Mimmo D’Alessandro, aveva provato a gettare acqua sul fuoco. Lui, che aveva inseguito l’ex Beatles per una vita e finalmente era riuscito a cogliere l’obiettivo, aveva parlato di una modalità di rimborso che non vede implicato il Festival: “Anche noi – dichiarava – stiamo ricevendo voucher da compagnie aeree e strutture alberghiere. Non è una nostra iniziativa, dobbiamo accettare le decisioni del Governo”. D’Alessandro, inoltre, si era comunque detto fiducioso per il 2021, auspicando che tutti i concerti che questa estate non andranno in scena vengano confermati in blocco, McCartney compreso. Sempre che, dopo la sfuriata, Paul rimanga dello stesso avviso anche se non si farà retromarcia.

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1 Commento
    cgf

    Otterranno che le prevendite in futuro saranno pressoché deserte, non potranno garantire in anticipo la copertura dei costi ed i pagamenti a quei fornitori che vorranno essere pagati prima.
    Non solo i concerti, tutto, anche le compagnie aeree, soprattutto quelle del gruppo StarAlliance, prima che io compri in anticipo qualcosa da loro… Ryanair checché ne dicono si è comportata molto meglio, offre i anche i rimborsi.

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