Centinaia di pazienti che si sentono lasciati a piedi, da un giorno all’altro: è lo specchio restituito, in mezza Toscana, dal rischio fallimento per Dentix, la clinica odontoiatrica che nella regione conta cinque sedi tra Empoli, Prato, Lucca, Viareggio e Massa Carrara. Una vicenda che ha destato fin da subito l’attenzione delle istituzioni e delle associazioni che tutelano i consumatori, attive fin dai primi giorni per provare a mettere una pezza ad una voragine che rischia di assumere proporzioni importanti.
Dentix Italia – che fa riferimento alla casa madre, Dentix Spagna – ha aperto un totale di 57 ambulatori in 12 regioni differenti. Secondo il sindacato Federconsumatori Toscana è necessario correre ai ripari al più presto poiché “questo è un copione che si ripete ciclicamente, al quale abbiamo già assistito con il fallimento del gruppo Idea Sorriso. I pazienti vengono indotti ad accendere un finanziamento per affrontare le cure odontoiatriche necessarie. In questo modo – l’accusa – Dentix incassa subito l’ammontare dell’intera parcella e lascia che il consumatore si faccia carico degli interessi da riconoscere alla finanziaria complice. Le cure proseguono così a rilento, fino allo stop definitivo delle operazioni”.
Secondo il presidente del sindacato, Massimo Falorni, alcuni consumatori “sarebbero stati indotti a sottoporsi a trattamenti non necessari. Le cure odontoiatriche sono diventate un vero e proprio calvario per i cittadini, vittime di un sistema privato privo di regolamentazione e caratterizzato dalla presenza di società di capitali votate per la maggior parte soltanto al proprio business e non alla salute delle persone”.
Così si accavallano le testimonianze – cariche di sgomento – di chi adesso si ritrova a dover sostenere un finanziamento con le cure lasciate a metà o, in certi casi, nemmeno iniziate. Si tratta, ad esempio, della vicenda di due coniugi lucchesi – Marco e Franca – che hanno sostenuto rispettivamente spese per cinque e quindicimila euro. “Abbiamo pagato in anticipo per alcuni lavori piuttosto complessi – ricorda Marco – che nel mio caso non erano nemmeno partiti: stavo aspettando la prima visita da diverse settimane. Franca, invece, è riuscita a fare due sedute sulla poltrona del dentista, prima che tutto precipitasse: “Quando da un giorno all’altro sono passata davanti alla clinica e l’ho trovata chiusa – ricorda – non ci potevo credere. Siamo semplici pensionati statali e questi soldi li abbiamo messi via con grande fatica”.
Il fondatore di Dentix Italia – Angel Lorenzo Muriel – ha provato a gettare acqua su un fuoco che divampa, adducendo che le cliniche sarebbero state chiuse temporaneamente “per attrezzare gli studi alle nuove misure di sicurezza dettate dall’emergenza Covid. Il silenzio operativo – aggiunge – è dettato anche dal momento critico che stiamo vivendo come azienda: stiamo studiando un piano di riapertura che tuteli prima di tutto dipendenti e pazienti”.
Nel frattempo Adoc Alta Toscana chiede la messa in mora di Dentix, mentre diversi consiglieri regionali hanno firmato una mozione per cercare di limitare i danni provocati da una storia grottesca. Quel che è certo è che bisogna fare in fretta: centinaia di consumatori, già sottoposti alla scure economica scaturita dal virus, aspettano di riavere indietro i propri risparmi.