– Andrea Cosimi –
Mentre in Italia si perde tempo ad indignarsi in modo bigotto per le manifestazioni di gioia dei Napoletani dopo la vittoria della Coppa Italia (sarei stato tra di loro senza indugi), mentre ci sono ancore troppe menti quasi irreversibilmente offuscate dal linguaggio del terrore pro virus, nonostante le percentuali dei casi siano ormai giunti a livelli quasi non più degni di rilevanza statistica, mentre si riaprono (giustamente) le discoteche, ma si tengono incredibilmente chiusi gli stadi, insomma mentre almeno la metà del popolo italiano è finito in un oscurantismo degno del peggior Medioevo, riparte il campionato di Serie B.
Lo fa senza spettatori, perché, si sa, all’aria aperta è più pericoloso che al chiuso di un cinema o di un supermarket (ovviamente è una battuta, ma la tristezza è che molti italiani lo pensano veramente), e nemmeno con la prospettiva certa di aprire alla gente almeno con capienze ridotte. Macché, tutti “zebati” nelle case, nei circoli e nei bar a vedere la partita di calcio della squadra del cuore, perché… “per decreto”…, lì si rischia di meno, sono assembramenti vidimati e autorizzati…
In mezzo a tanta follia, dicevo, riprende il cammino del nostro Pisa e, in un modo o nell’altro, dovremo fare di tutto per aiutare i nostri ragazzi a raggiungere la quota Salvezza. La vittoria della Cremonese, nel recupero, era l’unico risultato che ci dava noia: adesso la classifica in basso è più corta. La logica ci dice che le ultime tre, Cosenza, Trapani e Livorno, dovrebbero essere spacciate. Rimane la famosa quarta che scenderà in C, e si preannuncia grande bagarre.
Dal decimo posto dell’Entella, a 38 punti, ai 32 di Ascoli e Venezia, che ad oggi si affronterebbero in uno spareggio playout, si sgrana il resto delle squadre che si daranno battaglia. Davanti al Benevento manca solo qualche partita per festeggiare la A, le altre due usciranno da un novero di squadre tutte accreditate e tutte vicinissime in classifica, molte delle quali dovremo incontrare.
In linea aridamente teorica ai Neroazzurri basterebbe vincere le quattro partite in casa: se Pescara, Trapani ed Ascoli saranno scontri con dirette concorrenti, il Cittadella sarà la solita “odiosa” squadra navigata che guarda in alto. Ben sei volte andremo in trasferta, e alcuni avversari sono ambiziosi: dalla Salernitana di Ventura si passa allo Spezia, poi Pordenone ed Entella consecutivamente, infine Cosenza e, a chiudere, Frosinone.
È un cammino importante quello che si prospetta, ma da questo percorso dovranno uscire quei dieci punti minimo, ma potrebbero servirne addirittura dodici, per raggiungere quella Salvezza che rappresenta la porta di ingresso per un futuro con ben altri scenari e prospettive.
Non smarrire l’umiltà e la determinazione è fondamentale. E sarà altrettanto necessario non far sentire soli i nostri giocatori. Forza Magico Pisa, il primo agosto vogliamo festeggiare!
Foto: Gabriele Masotti