Un angolo di Provenza in Toscana: campi di lavanda a Santa Luce

- Angoli da scoprire, Economia
2 Luglio 2020

Alcuni campi di grano della provincia pisana sono stati riconvertiti a lavanda e altre piante officinali aromatiche coltivate con metodo biologico e biodinamico. L’obiettivo è creare una nuova filiera produttiva delle erbe officinali, trasformandole in oli essenziali di altissima qualità, inserendo i produttori nella filiera, potenziando la competitività dell’agricoltura locale e incrementando la redditività delle imprese agricole. L’ambizioso progetto, finanziato dall’Unione europea, vede coinvolte 15 aziende, per 18 ettari coltivati nelle valli delle Colline Pisane di Santa Luce e dei comuni limitrofi. Con le “Valli dei Profumi” si intende valorizzare il territorio puntando sul lavoro agricolo, i prodotti tipici e lo sviluppo turistico, promuovendo questi posti molto belli ma ancora poco conosciuti e commercializzando i prodotti cosmetici, anche all’interno di strutture ricettive, oltre a produrre servizi legati al benessere.

La materia prima agricola, coltivata in questa fetta di Toscana, sarà distillata per corrente di vapore ottenendo oli essenziali puri 100%, da utilizzare come integratori, aromi alimentari, ingredienti attivi nei cosmetici, oli da massaggio, prodotti per igiene e profumi per la persona e l’ambiente.

Mario Rosario Rizzi, fondatore e presidente di Flora srl, spiega che da anni, lavorando tra questi luoghi, ne ammira la bellezza delle dolci forme e il loro clima particolarmente mite. “La zona, che ho osservato e studiato per anni, è vasta e caratteristica, familiare anche a tutti coloro che da Firenze si recano al mare d’estate sulla costa tirrenica più vicina. È questa una vasta zona che si estende a sud est di Pisa, lungo il confine con la provincia di Livorno, tra coltivazioni di grano e ulivi, tra i paesi di Cenaia, Lari, Casciana Terme, Lorenzana, Orciano, Santa Luce e Castellina Queste colline toscane, sono luoghi di grande bellezza e ispirazione”.

“È stata una preparazione lenta e costante, con uno studio di fattibilità che ha coinvolto me e i miei più vicini collaboratori per numerosi anni, sperimentando già dal 2002 la coltivazione di ben oltre 15 specie di piante aromatiche nel comune di Santa Luce, a Poggio Casale, una collina dolce e ospitale, che ci ha fornito importantissimi dati per affrontare la seconda e attuale nuova parte del progetto. Finalmente sono riuscito a coinvolgere numerose aziende agricole, pronte a cogliere nuovi stimoli, con la voglia di mettersi in gioco e sperimentare nuove e naturali metodologie di coltivazione. Finalmente è maturata una nuova consapevolezza che riconosce i danni strutturali che l’agricoltura convenzionale, con concimi chimici, diserbanti, panificanti e pesticidi provoca sul suol, piante, animali e l’essere umano. Una sfida raccolta e affrontata da giovani aziende agricole, che sono riuscite a maturare responsabilità per un territorio bisognoso di rigenerazione ecologica, dimostrando coraggio pionieristico in un progetto ampio e significativo per uno sviluppo eco-sostenibile. Il progetto – conclude – è stato compreso e sostenuto anche dall’Università di Agricoltura e Farmacia di Pisa e Coldiretti”.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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