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Ladri di biciclette

- Cronaca
7 Settembre 2020

Antonio, disoccupato, trova lavoro come attacchino per il Comune di Roma. La bicicletta che gli serve per lavorare è impegnata al Monte di Pietà, così sua moglie, Maria, dà in pegno le lenzuola per poterla riscattare. Ma il primo giorno di lavoro, mentre Antonio sta attaccando il manifesto di un film, la bici gli viene rubata. La rincorsa del ladro è inutile. Antonio va a sporgere denuncia ma capisce subito che, per un “piccolo furto” come quello che ha subito, le forze dell’ordine non possono aiutarlo. È l’inizio di “Ladri di biciclette”, il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica…

Dopo settantadue anni le cose non sono molto cambiate e i furti di bici, purtroppo, sono all’ordine del giorno, con un mercato nero fiorente. Alcuni Comuni, quelli più grandi, si sono organizzati e periodicamente pubblicano le foto delle bici rubate sequestrate, per dare modo ai legittimi proprietari che le riconoscono di riportarsele a casa.

A Prato i carabinieri domenica sera hanno arrestato un uomo di 43 anni, sorpreso mentre stava per rubare non una ma due bici, all’interno di una corte privata. Un cittadino che abita sul posto lo ha notato ed ha avvertito le forze dell’ordine che, intervenute tempestivamente, lo hanno colto in flagrante, mentre armeggiava con delle cesoie per tagliare la catena che legava le bici ad un sostegno. Ne avrebbe ricavato almeno cento euro. L’uomo è pregiudicato con problemi di dipendenza da stupefacenti.

Questa operazione dimostra ancora una volta l’importanza del “controllo di vicinato”, che si basa sull’osservazione e la segnalazione, da parte dei cittadini, in caso di bisogno. Solo così, infatti, è possibile allargare il controllo sul territorio, che per ovvie ragioni non può essere coperto a tappeto, 24 ore su 24, dalle forze dell’ordine. Nello specifico, per quanto riguarda le biciclette, forse sarebbe utile una “punzonatura elettronica”, assegnando un codice a ciascun mezzo, legato al legittimo proprietario (in grado di bloccarlo, come una sim telefonica). Una sorta di targa, utile a scoraggiare la circolazione dei mezzi rubati che, in assenza del suddetto codice, potrebbero essere immediatamente bloccati e sequestrati.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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