In occasione del gran premio che si corre questo weekend al Mugello le Gallerie degli Uffizi rendono omaggio al mondo della Formula Uno esibendo una delle opere più antiche della propria collezione, un’epigrafe romana (II secolo d.C.) che celebra il famoso auriga Avilius Teres.
Il reperto resterà esposto in una posizione d’onore al secondo piano degli Uffizi, nello spazio tra la sala di Leonardo e quella di Raffaello e Michelangelo. In più sarà pubblicato un video in latino (con sottotitoli in italiano) che ne illustra i contenuti e racconta la storia del personaggio.
Ma chi era Avilius Teres? I suoi contemporanei lo consideravano una celebrità: tra gli auriga (coloro che conducevano le bighe nei ludi circensi) era tra i più famosi del suo tempo. Aveva vinto moltissime corse dei cavalli e fu anche un grande innovatore nell’arte della quadriga, soprattutto per l’aggiogamento dei cavalli e la guida.
Le gare si svolgevano nel circo e le squadre cui appartenevano gli aurighi si chiamavano “factiones”. Potevano essere facilmente riconosciute grazie ai colori delle tuniche indossate dagli atleti: così gli spettatori distinguevano la squadra bianca, quella rossa, la verde o l’azzurra. Ogni squadra aveva i propri sostenitori: si narra che l’imperatore Nerone fosse tifoso dei verdi. Gli aurighi potevano anche cambiare squadra nel corso del tempo: lo stesso Avilius Teres passò da quella rossa a quella verde.
Foto: Soprintendenza Firenze