Una brutta storia che parla di maltrattamenti e umiliazioni tra padre e figlia arriva dalla Toscana. L’uomo, un 61enne di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Città di Castello (Perugia), è stato denunciato perché in più di un’occasione avrebbe picchiato la figlia, 28enne, commessa. Il motivo della violenza? La giovane donna avrebbe frequentato persone che al padre non piacevano. E per questo motivo il genitore si sentiva autorizzato a rifilare pugni, schiaffi al volto e spintoni alla figlia. In un episodio, dopo averla afferrata al collo, l’avrebbe fatta sbattere contro un muro facendole rompere gli occhiali.
Stanca di subire queste continue angherie la donna si è rivolta ai carabinieri, ai primi di settembre, vuotando il sacco. L’uomo, di origini siciliane, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Secondo il racconto della vittima a far esplodere di rabbia del padre sarebbero stati normali episodi di vita quotidiana, ma in particolare una cosa: il fatto che lei frequentasse coetanei che al genitore “non piacevano” e continuare a voler vedere alcuni amici nonostante le raccomandazioni contrarie del genitore.
L’episodio denunciato, fanno sapere i carabinieri, rientra nella casistica prevista dal cosiddetto cosiddetto “codice rosso“, che garantisce indagini veloci e un iter giudiziario altrettanto spedito, al fine di meglio tutela investigativo-giudiziario accelerato, tutelare le vittime dei maltrattamenti in famiglia.