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“I cascinesi non meritano false promesse o qualche centinaio di metri di asfalto elettorale”

- Interviste, Politica
18 Settembre 2020

Consigliere uscente del Movimento 5 Stelle nel Comune di Cascina David Barontini è candidato capolista alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020. Cinquanta anni, ingegnere chimico, lavora come project manager e project engineering in un’industria della provincia di Pisa operante nel settore dei macchinari conciari di elevato livello tecnologico ed impianti di depurazione industriale. Sposato con Silvia è padre di Delia. Adora viaggiare, ha l’hobby della foto e la musica (basso).

Lei si candida nella lista che sostiene Fabio Poli per la carica di sindaco. Che bilancio può fare dell’amministrazione uscente di centrodestra?
Io mi ricandido nella lista del Movimento 5 Stelle come capolista, sosteniamo Fabio Poli perché abbiamo deciso di andare oltre alle ideologie partitiche sostenendo un candidato di lunga esperienza, presente sul territorio, estremamente competente sul funzionamento della macchina comunale, un candidato che porterà avanti, con le mani libere, il programma che abbiamo condiviso con lui e con la lista civica “Lavoro, Sviluppo e Ambiente” che lo supporta insieme a noi. Il bilancio di questa amministrazione è estremamente negativo, innanzitutto ha tradito il proprio elettorato andando alle elezioni anticipate per motivi che niente hanno a che fare con l’attaccamento al territorio, ricordiamo tutti  lo slogan della Lega: “Prima i cascinesi”…. Le colpe maggiori di questa amministrazione di centro destra, che è bene ricordare non ha vinto le elezioni del 2016 ma le ha perse l’altro partito che ha amministrato per decenni questo territorio, sono state quelle di aver sfruttato il temporaneo successo non per cambiare veramente passo ma per portare avanti continuamente una propaganda di continua campagna elettorale per poter far saltare i propri assessori e candidati verso altri incarichi di più alto livello. Per questo motivo molte delle scelte che sono state da loro fatte hanno tenuto conto di questo obiettivo, basti pensare al famoso “spray al peperoncino”. Se poi vogliamo ricordare anche tutto il lavoro che il Movimento 5 Stelle di Cascina ha fatto, e che è stato in maniera costante bocciato in Consiglio Comunale, possiamo riempire molte altre pagine: il pane sospeso per persone meno abbienti, l’istituzione del Garante per la disabilità, l’iscrizione alla Carta di Avviso Pubblico, l’adesione al Plastic Free challenge, l’istituzione del registro dei tumori, il question time all’inizio dei Consigli Comunali, le fototrappole, con nessun investimento di soldi pubblici, per reati ambientali… Mi fermo qui. Tutte proposte senza alcun colore politico ma solo funzionali ad aumentare il livello qualitativo di vita dei nostri concittadini. Evidentemente non doveva passare la linea che certe idee fossero venute da un gruppo all’opposizione, d’altra parte la considerazione nei nostri confronti e nel nostro lavoro è stata esplicitata in un Consiglio di marzo 2017 in cui la ex sindaca, disse che stavamo “facendo perdere tempo agli assessori ed al sindaco che potevano impiegare queste ore in altro”. Bel modo di ascoltare e capire le proposte.

Ci può dire per cosa vorrebbe battersi se fosse rieletto in Consiglio?
È estremamente difficile mettere in sequenza le priorità poiché sono tante, troppe. Certamente continuerò a battermi per quello per cui mi sono battuto in questi quattro anni e che non è stato fatto. Per una raccolta dei rifiuti finalmente puntuale sia in senso economico che temporale, per un decoro ormai perso da troppo tempo del nostro territorio e mai sufficientemente combattuto, per un controllo del territorio efficiente (illuminazione e ristrutturazione sottopassaggi), per una forte ristrutturazione della macchina amministrativa affinché sia più funzionale, per il reperimento di risorse economiche attraverso un forte potenziamento dell’ufficio EIR (Europa Italia Regione), per il nostro ambiente da salvaguardare con scelte oculate e non di comodo, per le politiche sociali lasciate in stand by, per sostenere realmente l’associazionismo, per ridare una visione futura di una cittadina che deve guardare alla ricerca, all’innovazione e alla cultura per poter riemergere da questi ultimi 15 anni in cui è lentamente sprofondata come città dormitorio di Pisa. Puntiamo su alcune attività che potrebbero caratterizzare nuovamente il nostro territorio come l’interferometro di Virgo, La Città del Teatro e l’azienda con più addetti del Comune di Cascina (circa 600) ovvero il Polo Tecnologico di Navacchio.

Poli è un esponente storico dei socialisti cascinesi. Come vi trovate in questa alleanza? Si può definire una coalizione di sinistra?
In questi anni abbiamo imparato a conoscerlo ed abbiamo verificato che non ha condizionamenti calati dall’alto. Sosteniamo Fabio Poli perché riteniamo, come abbiamo sempre ritenuto, che i programmi condivisi vanno al di là delle ideologie, che un’idea buona è buona indipendentemente da chi la propone. Il programma che è scaturito da questa alleanza, di carattere esclusivamente locale, è estremamente ricco e pratico, proposte misurate al posto giusto, ognuno di noi ha portato all’interno del programma la propria visione e le soluzioni necessarie. L’altra lista che lo supporta è marcatamente di sinistra ed il loro simbolo ne è la dimostrazione oltre a molti nomi conosciuti dai cascinesi.

Spesso i giovani sentono lontane le istituzioni e non capiscono la politica. Lei cosa direbbe loro per spiegare il suo impegno?
Questo è un problema che può e deve essere risolto. Io mi sono avvicinato al Movimento 5 Stelle nel 2015 quando mi sono posto una semplice domanda: “Vuoi capire ciò che succede intorno a te basandoti su ciò che senti dire da un terzo oppure vuoi prendere le informazioni direttamente alla fonte?”. Ognuno di noi dovrebbe avere un giusto senso critico per distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ciò che è falso da ciò che è vero. Troppo spesso i giovani sono aspramente criticati per la spensieratezza con cui vivono e per la lontananza da ideali e dalla politica, credo che sia estremamente difficile non credere nel proprio futuro. Anche se non mi sento né vecchio né in grado di dare consigli, ai giovani vorrei dire che il futuro è semplicemente in mano a loro, che mettersi a disposizione e dare alla collettività una parte del proprio tempo e delle proprie energie non fa altro che fortificare e crescere se stessi.

Come si vive a Cascina e come si potrebbe vivere?
Si vive bene ma si potrebbe vivere meglio, molto meglio. Penso a chi, pur pagando i servizi essenziali si deve accontentare di quello che c’è. I cittadini, specialmente quelli più giovani, hanno bisogno di avere una amministrazione che li ascolta e cerca di risolvere i problemi e di rendere a tutti, ma proprio a tutti, una vita sempre migliore, ad iniziare dagli asili nido per finire con i cimiteri.

Se vuole può fare un appello agli elettori. Dica pure…
Chi mi conosce lo sa che sono una persona di poche parole. A chi sta leggendo questa intervista dico solo di lasciare da parte gli slogan e le mirabolanti promesse – ricordate la promessa di aprire al traffico il corso pedonale di Cascina? – che fioccano durante le campagne elettorali ma di guardare ciò che è stato fatto durante la passata consiliatura, andando a guardare i vari streaming dei consigli comunali (lo abbiamo richiesto noi durante il primo consiglio del 2016), andate a leggere sul sito web del Comune di Cascina i verbali dei consigli svolti. Andate direttamente alla fonte dell’informazione, non vi fidate di chi spende tanti soldi per pubblicizzarsi. Ricordate di chi erano i manifesti 6×4 metri disseminati sul territorio cascinese? Non meritate di ricevere false promesse o qualche centinaio di metri di asfalto elettorale giunto, come sempre, al momento giusto. Meritate di più, molto di più.

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Giornalista.

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