Giovedì 8 ottobre nella Sala del Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, Enrico Rossi ha passato il testimone al neo eletto presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Gli ha consegnato in dono una cravatta rossa e una campanella con il giglio. “Martini nel 2010 mi donò una cravatta ed anche io voglio fare altrettanto – ha detto Rossi – una cravatta rossa, colore che in questa regione ha una storia ed ha avuto un suo peso. Un elemento di continuità”. Giani ha ringraziato il suo predecessore, usando nei suoi confronti parole di grande stima: “Enrico passerà alla storia come un grande presidente della Toscana. Ha portato avanti questi ideali con grande capacità. Lavorerò per lo sviluppo dei valori che Enrico mi consegna attraverso il suo dono”.
Come spesso è solito fare Giani ha voluto soffermarsi sulla storia, partendo dal significato del gonfalone della Toscana: “Da mille anni i colori della regione sono il rosso e il bianco. E poi c’è il Pegaso, che ci ricorda il Comitato di liberazione nazionale ed ha dunque un alto valore simbolico. La mia intenzione è di rappresentare tutta la Toscana”. Il nuovo presidente ha fatto sapere che nel suo studio farà appendere i ritratti di due figure storiche importanti per la Toscana: Cosimo I dei Medici e Pietro Strozzi. “Due personaggi che in vita hanno litigato molto – ha aggiunto Giani sorridendo – ma che ora dovranno idealmente collaborare”.
Rossi si fa in disparte e cita Humphrey Bogart e il film Casablanca: “Gli addii brevi sono i migliori”. Ringrazia tutti quelli che hanno collaborato con lui, a ogni livello, sia nei dieci anni alla presidenza, che nei dieci da assessore. E ringrazia anche Giani che, negli ultimi cinque anni, ha guidato il Consiglio regionale.
Giani intanto è già a lavoro per la formazione della nuova giunta regionale. “Quando si terrà la prima riunione del Consiglio regionale – ha spiegato – presenterò il programma e i nomi degli assessori”. Nessuna indiscrezione, per ora, sulla composizione della giunta, anche se il toto nomi è già partito. Il Pd ovviamente avrà un ruolo importante nella squadra di Giani. E un ruolo di peso lo avranno le donne. Si fanno i nomi di tre esponenti, tutte del Pd: Monia Monni, che nella circoscrizione Firenze 4 (comuni della Piana, Lastra a Signa e Scandicci) ha preso più voti di tutti, Cristina Giachi (già vicesindaco di Nardella, eletta a Firenze città) e Lucia De Robertis di Arezzo. Con una certa insistenza si parla anche della pisana Alessandra Nardini, vicina al segretario Pd Zingaretti, e di Serena Spinelli (Sinistra civica ecologista). L’attesa maggiore è per conoscere il nome dell’assessore per certi versi più importante, quello alla Sanità, settore che gestisce 9,5 miliardi su un bilancio regionale di 11. L’unica certezza è che, anche questo, sarà in mano al Pd.
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