C’era molta attesa per il primo consiglio regionale della Toscana. Molti volevano conoscere i nomi dei componenti della nuova Giunta. Il presidente, Eugenio Giani, i nomi li ha dati, o meglio, ne ha dati sette su otto. Resta una casella vuota. Nel suo lungo discorso Giani spiega che quel posto intende attribuirlo a Italia Viva e che spera, a breve, di comunicare il nome. Ma cos’è successo? Le forze politiche della maggioranza si sono date battaglia per diversi giorni e, alla fine, per non perdere la faccia Giani si è presentato con una lista incompleta, dicendosi però disposto ad assegnare una rappresentanza, in Giunta, al partito di Renzi.
Il motivo del contendere qual è? Italia Viva aveva chiesto con insistenza l’assessorato alla Sanità (o comunque un ruolo di peso) e alla fine Giani aveva acconsentito pur di chiudere la partita (si era fatto anche il nome di Alessandro Cosimi, ex sindaco Pd di Livorno poi passato a Italia Viva). Ma il Pd non ha voluto sentire ragioni e ha bloccato tutto. Così, arrivati nel giorno del battesimo della legislatura, si è andati avanti per ore, facendo slittare anche l’inizio dei lavori. Alla fine la trovata di Giani: fuori i nomi tranne uno. La trattativa, dunque, va avanti.
Gli incarichi non si conoscono ancora. Citando lo statuto Giani ha ricordato che spetta al presidente indicare le deleghe. Così si è limitato a fare i nomi, per ora sette, quattro uomini e tre donne: Stefano Baccelli (Pd), Simone Bezzini (Pd), Stefano Ciuoffo (Pd), Leonardo Marras (Pd), Monia Monni (Pd), Alessandra Nardini (Pd), Serena Spinelli (Sinistra civica ecologista). Anche se le deleghe non si conoscono ancora (e potrebbero mutare) il quadro delle caselle chiave dovrebbe essere questo: Nardini vicepresidente, Bezzini alla Sanità, Marras all’Economia, Monni all’Ambiente.
Giani si è riservato di completare la propria squadra entro la prossima seduta consiliare, prevista per mercoledì 21 ottobre. Italia Viva entrerà o meno in Giunta? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Il presidente ha indicato anche altri tre nomi, Gianni Anselmi, Giacomo Bugliani e Iacopo Melio, come “consiglieri delegati”, prospettando una futura iniziativa di legge per portare a nove il numero dei componenti della Giunta regionale, così come consentito dalla norma nazionale, e introdurre la figura del sottosegretario alla presidenza, così ha già fatto la Regione Emilia Romagna.
L’elezione del presidente del consiglio regionale
Il primo passaggio per l’attività della Regione era l’elezione del presidente del Consiglio: passaggio necessario per far partire i lavori. C’è stato un po’ di nervosismo in aula e due sospensioni dei lavori: alla terza votazione è stato eletto Antonio Mazzeo (Pd) con 36 preferenze. Alla vicepresidenza sono stati eletti Stefano Scaramelli (Italia Viva), con 24 voti, e Marco Casucci (Lega) con 14 voti. Consiglieri segretari Federica Fratoni (Pd) con 24 voti e Diego Petrucci (FdI) con 14 voti.
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