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Ambulanze in coda e posti letto che scarseggiano. Ceccardi: “Ora di chi è la colpa?”

- Cronaca
28 Ottobre 2020

L’emergenza Covid-19 sta mettendo a durissima prova gli ospedali toscani. Ad Arezzo sono tutti esauriti i posti in rianimazione, 4 letti sono stati posti nelle sale operatorie e i primi malati sono stati mandati fuori. A Pisa, invece, fanno discutere le parole di Paolo Malacarne, primario di Rianimazione all’Ospedale Cisanello, che dice che i letti cominciano a scarseggiare e sottolinea come “il fallimento nella preparazione è la preparazione al fallimento”.

La denuncia del primario di Pisa

Questa notte verso l’1 sono sceso in consulenza al Pronto Soccorso in area Covid – scrive il dottor Malacarne su Facebook – per valutare una malata che stava peggiorando nella respirazione a causa della sua polmonite; guardando la cartella ho visto che era entrata alle 13,30 circa: “ beh, è qui solo da 12 ore” mi è sfuggito questo pensiero a voce alta “Paolo, guarda bene” mi ha detto la collega, “ è entrata alle 13,30 del 25, non di stamani”: la signora era in barella in attesa di ricovero (“ in destino”, come si dice in gergo) da 36 ore; ho rivisto la malata stamani alle 7 e poi alle 10, poco prima che, attorno alle 12 venisse ricoverata. Come sempre succede, il trattamento che ha ricevuto al P.S. è stato corretto, grazie alla professionalità dei medici, degli infermieri, degli oss che ci lavorano. Ma neppure nella fase più critica di Marzo e Aprile i malati hanno mai aspettato così tanto per trovare un posto letto; e stamani assieme a lei c’erano un’altra decina di malati che aspettavano il posto letto in degenza ordinaria, chi da qualche ora chi da più di 24 ore. Anche i letti intensivi e soprattutto sub-intensivi (per intenderci quelli per i malati che respirano nei caschi o con le maschere a pressione sul viso) cominciano a scarseggiare, e stamani ne erano occupati 26 su 28. Questa penuria di letti ordinari, intensivi e sub-intensivi è oggettivamente purtroppo segno di un “fallimento nella preparazione”.
Per non arrivare a un fallimento negli esiti, dobbiamo prendere decisioni operative alla luce di 2 semplici principi:
1) quando l’80% dei letti destinati ai malati covid sono occupati, si devono immediatamente aprire altri letti, prima che i malati stazionino al P.S. per ore e ore: questa apertura deve essere pianificata “ a gradini” (quanti, quali letti e quale reparto riconvertire a Covid) con tanto di personale medico, infermieristico e oss già definito e formato;
2) dal momento che una parte del personale sanitario del nostro Ospedale ha già fatto esperienza dei malati Covid a Marzo-Maggio e ha quindi competenza e professionalità su questa difficile malattia, è quel personale che in prevalenza deve curare oggi i nuovi malati covid positivi. “Andrà tutto bene se saremo capaci di cambiare”: oggi cambiare significa affiancare a chi ha il difficile compito di prendere decisioni operative, medici e infermieri che giorno e notte curano questi malati e quindi conoscono i problemi e spesso hanno anche buone idee per le possibili soluzioni pratiche”.

Paolo Malacarne
(Facebook)

Ceccardi: “Mancano posti letto in Toscana. Di chi è la colpa?”

Sulla grave situazione degli ospedali interviene anche Susanna Ceccardi, eurodeputata toscana della Lega che alle ultime Regionali ha corso per la presidenza sfidando il pd Giani. “Sono stati tutta la campagna elettorale a dire che il modello toscano ha funzionato bene – scrive su Facebook – e il modello lombardo no. Era facile, visto che in Lombardia nell’emergenza di Marzo avevano avuto 10 volte il numero di contagi della Toscana. Adesso che il numero di contagi aumenta anche in Toscana e da marzo a novembre hanno avuto 8 mesi per approntare un piano di emergenza aumentando i posti letto in terapia intensiva e che ora i posti letto non ci sono, a quale modello daranno la colpa?”.

Precisazione dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana

In merito ad alcune foto circolata sui social network in cui si vedono diverse ambulanze in fila all’ospedale di Cisanello, l’Aoup precisa che si trattava di un semplice stazionamento dei mezzi con all’interno malati sintomatici sospetti Covid-19. In altri casi, invece, all’interno delle ambulanze c’erano soggetti positivi in attesa di un posto letto. Le ambulanze, come avviene in altri ospedali su tutto il territorio nazionale, in caso di bisogno vengono utilizzate per evitare pericolosi contatti con le altre persone all’interno dell’ospedale.

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5 Commenti
    pietro

    La colpa la daranno sicuramente a Salvini, lui è colpevole anche se piove o fa freddo …

    Sergio

    Di cosa vi lamentate sono decenni che votate la sinistra, raccogliete quello che avete seminato.

    Guganadal

    Bene bene ora vedremo il modello Toscana, e siamo agli inizi, poi i modelli non finiscono ci sarà il campano il pugliese, senza dimenticare il laziale, e forse anche l’emiliano romagnolo

    Giovanni56

    Li avete votati ? Ebbene adesso raccogliete quello che avete seminato…..la prossima volta prima di votare fatevi qualche domanda e poi dopo averci pensato bene scegliete chi vi assicura un pò di tranquillità…..faccio tanti auguri a chi in questo momento ha dei seri problemi per colpa di questo maledetto virus!

    dr.Strange

    tutto nella norma, da decenni la regione Toscana chiude ospedali o diminuisce i servizi di quelli che restano aperti. non parliamo di come vengono amministrati i soldi per la sanità, sennò parte la querela e la magistratura locale (quella che ha stabilito che è un suicidio quello del tizio caduto dal palazzo a Siena, seguito qualche minuto dopo dal suo orologio) si mette subito in azione. purtroppo, dal 1970 la sinistra ha messo in piedi un sistema clientelare efficientissimo e, dopo tangentopoli, la DC locale è passata in massa con la sinistra. se a questo blocco aggiungiamo la massoneria, tutto si spiega. l’unica soddisfazione è che qui ad Arezzo hanno perso

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