La Madonna con il volto di Chiara Ferragni campeggia sul balcone del municipio di Pontedera (Pisa) in un quadro-presepe realizzato dall’artista Jacopo Pischedda. La celebre influencer, che su Instagram conta 21,8 milioni di follower, è stata scelta dall’artista come “messaggio positivo e non offensivo per nessuno”. Pischedda racconta a La Nazione che prima di realizzare l’opera “le ho mandato un messaggio per avvertirla, semmai si sentisse offesa o non fosse d’accordo. Ma non mi ha risposto e io sono andato avanti con la mia idea di presepe artistico. L’ho scelta come simbolo di questi tempi. Come influencer molto seguita soprattutto dai giovani. Non volevo offendere nessuno. D’altra parte i volti delle Madonne nei quadri dei secoli scorsi erano ispirati dalle donne dell’epoca”.
In tutto sono nove le opere esposte nell’atrio del municipio. Raffigurano la vita di Gesù, da quando era bambino all’adolescenza. “Volutamente ho scelto questo periodo di normalità e spensieratezza del Cristo – spiega Pischedda – perché in questi tempi ne abbiamo un estremo bisogno”. L’allestimento, che si intitola “Color Santus” (Santo Colore), fa parte di un progetto complessivo di allestimenti e installazioni natalizie realizzato per il Comune dalla Fondazione per la Cultura Pontedera con il patrocinio della Regione Toscana.
A Pontedera (e non solo) è subito divampata la polemica, con gli esponenti del centrodestra che vanno all’attacco: “Basta fare scherno della religione cristiana, questa non è arte, è blasfemia”, tuonano Matteo Bagnoli e Matteo Arcenni (Fratelli d’Italia). “Lo scorso anno – prosegue Bagnoli – fummo proprio noi a chiedere all’amministrazione comunale di celebrare le festività natalizie con istallazioni che richiamassero le nostre radici e tradizioni cristiane. Quest’anno il sindaco e la giunta hanno avuto la pessima idea di sostituire il volto della Vergine Maria con il volto di Chiara Ferragni. Considerando il luogo istituzionale dove si trova l’installazione credo sia un gesto veramente grave e offensivo nei confronti di tutti i cittadini fedeli, praticanti e non solo. Basta fare scherno della religione cristiana”. E aggiunge: “Per scherzetti del genere fatti su altre fedi persone hanno perso la vita”. L’allusione, neanche troppo velata, è ai sanguinosi attentati (anche recenti) contro Charlie Ebdo per alcune vignette satiriche su Maometto. Il sindaco Matteo Franconi (Pd), prova a smorzare le polemiche: “L’arte esiste solamente se il committente non esercita la superbia arrogante di voler limitare l’artista. Laconico il commento di don Piero Dini, parroco del duomo di Pontedera: “Qualcuno sa quale è il volto della Madonna?”.
L’Amministrazione Comunale di Pontedera, espressione di forze politiche che tutti i giorni ci parlano di “inclusione” e di “pacificazione”, avvicinandosi la festa del S. Natale, così radicata nelle nostre tradizioni e che ha ispirato i più grandi artisti di ogni tempo in capolavori insuperabili, ha pensato bene di offendere i sentimenti religiosi di un intero popolo colpendo uno dei simboli religiosi tra i più cari nei cuori di tutti (credenti o meno) in un momento di grande sofferenza a causa della pandemia. E così, nel Presepe rappresentato sul terrazzo del palazzo municipale, i “creativi” ingaggiati dalla Giunta hanno sostituito il volto della Madonna con quello di Chiara Ferragni, personaggio, pare, assai popolare sui social tra i giovani, in perfetta linea con il main stream di questi tempi.
Purtroppo, come riportano le cronache, ormai non passa giorno che non si registrino insulti o, peggio, aggressioni (talvolta anche fisiche) contro i simboli del cristianesimo, i suoi luoghi sacri ed gli stessi credenti senza che si oda alcuna voce a denunciare queste gravi “discriminazioni” che sono l’anticamera di una vera e propria persecuzione nella stessa “culla” del cristianesimo. Episodi come quello di Pontedera contribuiscono alla definitiva cancellazione della nostra identità, essendo le radici ed i valori cristiani la ragione fondante della nostra civiltà alla quale ci siamo abbeverati tutti e della quale gustiamo (ma per poco ancora, purtroppo, di questo passo) le bellezze artistiche e monumentali che essa ci ha lasciato.
Avv. Aldo Ciappi
Comitato Famiglia Scuola Educazione Pisa