Una delle prime cose messe al bando causa Covid è stata l’acqua santa, con cui i fedeli cattolici erano soliti bagnarsi la mano prima di farsi il segno della croce entrando in una chiesa. Troppo alti i rischi di contrarre i virus, così le acquasantiere sono state svuotate. Poi sono arrivati altri divieti, tra cui quello di scambiarsi il segno della pace, oltre alle distanze da mantenere, anche sulle panche. Poi la sospensione delle messe, che ha impedito ai fedeli di partecipare alle funzioni religiose, se non collegati via computer. Si è tornati quasi alla “normalità” con la fine del primo lockdown. Ma alcuni divieti sono rimasti.
In una chiesa di Santa Croce, nel comune di San Miniato (Pisa) ora torna l’acqua santa. Com’è possibile? Qualche parroco “negazionista” ha deciso di sfidare i divieti (e il buon senso) facendo correre gravi rischi ai fedeli? Niente di tutto questo. Don Donato Agostinelli ha fatto installare un erogatore di acqua santa perfettamente in regola con le norme igieniche: è sufficiente avvicinare la mano ed una fotocellula fa aprire il piccolo rubinetto con una piccola quantità di acqua che fuoriesce. Sì, avete capito bene, proprio come i dispenser per il gel igienizzante. Solo che al posto del disinfettante esce acqua benedetta. Accanto c’è anche il gel, con la raccomandazione, ai fedeli, di utilizzarlo prima di fare ogni cosa.
Facendo alcune ricerche ci siamo resi conto che l’idea non è nuova. Se ne parlava già nel 2009, più di dieci anni prima del Covid (guarda il video). Intanto qualcuno, sui social, la butta sul ridere: “Ma l’acquasantiera è sanificata o semplicemente santificata?”. Al di là delle facili battute pare che il settore sia in forte espansione, con diversi prodotti arrivati sul mercato pronti per riportare un vecchio rituale alla portata di tutti i fedeli.
Se per l’acqua santa c’è il dispenser mi immagino le ostie lanciate con la fionda o un lancia piattelli