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Com’è andata veramente a finire Lecce-Pisa: 4-0

- Sport
19 Dicembre 2020

Andrea Gelli

Ennesima imbarcata presa dai ragazzi di D’Angelo, ormai allenatore al capolinea, al cospetto di una squadra rimaneggiata e diretta concorrente per la Salvezza, in uno stadio da sempre amico dei colori nerazzurri. Che sarebbe stata una debacle si intuiva dalla formazione, con Birindelli lasciato in panca (e non si lascia in panca un punto di riferimento da offendere per partito preso), Lisi, Marconi e Mazzitelli (ah no era squalificato), dando fiducia ancora a Soddimo, che infatti ha litigato per tutta la partita, a Palombi, che è rimasto statico e soprattutto ad uno spento Vido che non ha colto nemmeno un… coomero.

Pronti via e Pisa in svantaggio, lancio a caso di De Vitis per Soddimo ma la palla gli coglie nel tacco, contropiede del Lecce con svirgolata di Benedetti (e di chi sennò?) e goal di Falco con Perilli immobile, fuori posizione e soprattutto mezzase… Reazione del Pisa più confusionaria che altro, arriva pertanto il meritato 2-0 con un tiro da fuori di Paganini lasciato libero, con Perilli che non ha parato un gol che “io dar divano avrei parato con la sinistra”.

Nella ripresa D’angelo sbaglia tutte le sostituzioni, il Lecce martella Perilli che un po’ a culo ne coglie qualcuna finché non entra Coda che dai 25 metri insacca una legnata, anche questa parabilissima per chi non è una borsa messa sulla linea di porta. E il 4-0? Ora un me lo riordo ma di sicuro se ne prende quattro a partita per cui qualcun altro avrà marcato.

Dopo partita con D’angelo che, non essendo un omo, non si dimette, allora prende la parola Corrado che ammette di non essersi mai frugato ma ora, per non retrocedere nuovamente per riconoscenza, incalzato dall’Associazione Allenatori Tastiera comunica l’esonero di D’Angelo e tre/quattro rinforzi boni tra cui un bomber di categoria da 20 gol senza rigori. Come nuovo Mister stanno giocando a carta/forbice/pietra Andreazzoli e Semplici (con possibile inserimento dell’uomo di Kinzika TV) ma la domanda è una: accetterebbero questi fenomeni un basso profilo come Pisa? Vedremo… (e io intanto continuo a godere).

Andrea Gelli

 

Foto: Foto Giovanni Evangelista/LaPresse (ilGiornale.it)

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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