La Sogin, società incaricata di smantellare gli impianti nucleari e occuparsi dei rifiuti radioattivi, d’intesa con il ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo economico ha stilato un piano con l’elenco delle zone potenzialmente idonee ad accogliere tali materiali. L’elenco è stato pubblicato sul sito depositonazionale.it. In tutto sono 67 i luoghi che potrebbero accogliere i rifiuti radioattivi di bassa e media intensità, divisi su sette regioni. In Toscana ci sono due aree: tra Pienza e Trequanda, in provincia di Siena, e a Campagnatico, in provincia di Grosseto
In tutta Italia è divampata subito la polemica perché nessuno vuole i rifiuti nel proprio “giardino”, e meno che mai quei rifiuti. “Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile e che non riteniamo di non poter prendere nemmeno in considerazione in un territorio come il nostro patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e ad alta vocazione turistica”, scrivono i sindaci dei comuni della Val d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Radicofani e di quelli della Valdichiana, Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena della Valdichiana. “Una notizia che abbiamo appreso solo questa mattina, improvvisa e inattesa. Ci adopereremo in tutte le sedi opportune, regionali e nazionali, che il confronto democratico consente – sottolineano i primi cittadini – attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari”.
“È contraddittorio valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d’Orcia diventano patrimoni mondiali dell’Unesco e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali”, afferma, in un post su Facebook, il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Sono convinto che il Governo si ricrederà sull’utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda, ai confini della Val d’Orcia, o l’affascinante Campagnatico, immerso nei tratti più belli della Maremma, costituiscono un valore ambientale unico al mondo”.
“Sono allibito, esterrefatto, ma soprattutto assolutamente contrario allo stoccaggio di scorie nucleari nel comune di Campagnatico”, tuona il sindaco del comune maremmano Luca Grisanti. “La cosa più grave e che mi offende profondamente a livello istituzionale – prosegue – è che nessuno ha mai consultato l’amministrazione comunale o chiesto un parere. Una scelta che passa sopra la testa di noi amministratori e, in maniera ancora peggiore, dei cittadini. Ho scritto al ministro e l’ho invitato a venire a visitare il nostro territorio – afferma il sindaco -. Visto che fa dell’ambientalismo una sua bandiera, vorrei capire da lui se dopo un sopralluogo riterrà ancora che questa sia un’area in cui collocare scorie nucleari. Il comune di Campagnatico si è sempre caratterizzato per la sua natura, il suo ambiente incontaminato, attraversato da un corso d’acqua importante come l’Ombrone, e per i suoi prodotti di qualità”.
Grisanti smonta alcune considerazioni che sono alla base della scelta di Campagnatico. “Leggo sulla stampa che tra i criteri di scelta dei siti ci sarebbe la lontananza da coltivazioni agricole di pregio e da siti archeologici. Chi ha deciso evidentemente è disinformato. La piana del comune di Campagnatico è tra quelle più fertili della Maremma e che garantisce prodotti di qualità, ma soprattutto il sito individuato si trova vicino alla pieve romanica tutelata dalle Belle Arti, la cosiddetta Pieve Vecchia, che è uno dei principali beni culturali del territorio”.
“Forza Italia si opporrà con tutte le forze rappresentando la voce del territorio ad ogni livello istituzionale”, affermano Elisabetta Ripani, deputata grossetana di Forza Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia Grosseto. “Annunciamo fin da subito un’interrogazione parlamentare per conoscere criteri e parametri che hanno portato all’individuazione della zona maremmana, seppur come area potenziale. Comune, Provincia, Regione, comitati, cittadini e politica tutta uniscano le forze per contrastare un piano rifiuti che per la Maremma è totalmente inammissibile e compromettente. Ci si attivi prontamente per l’elaborazione di osservazioni negative da presentare nella consultazione pubblica prevista dopo la pubblicazione della CNAPI. Nel tritacarne è finita anche la Val d’Orcia con Pienza e Trequanda. Il presidente Giani avrà il coraggio almeno stavolta di lottare contro il suo Governo per difendere l’ambiente e la salute dei toscani o finirà ancora una volta per chinare il capo sommessamente? Prenda una posizione netta e decisa. E lo faccia subito, senza tergiversare”.
Sulla vicenda interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Il governo si conferma incapace, pericoloso e arrogante anche sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi in Toscana. Non ha consultato gli enti locali (che in qualche caso avrebbero preso in considerazione l’idea, anche per ottenere compensazioni economiche) e dopo un lunghissimo silenzio i cittadini scoprono che potrebbero ritrovarsi le scorie nel cuore della Val d’Orcia. Sinistra, Conte e 5Stelle fanno male alla Toscana e a tutta Italia”.
Come si potrebbe uscire da questo caos? Visto che chiunque dirà “da noi no”, e avrà mille ragioni valide per potersi opporre, una soluzione può essere questa: tanti piccoli depositi sparsi in tutta Italia, uno per ogni regione, escludendo – per ragioni di opportunità – le aree più sismiche del Paese. Così non avremmo un’unica pattumiera nucleare ma tante piccole, sparse lungo tutto lo stivale. Voi che ne dite?