– Tommaso Giacomelli –
La Fiorentina era condannata a vincere nella sfida casalinga contro il Cagliari e con un po’ di sofferenza, alla fine è riuscita a portare a casa la posta più importante. La rete di Vlahovic, siglata al 28’ della ripresa, è stata sufficiente per interrompere un lungo digiuno di vittorie al Franchi, diventato nel frattempo una specie di tabù. Nella nuova gestione Prandelli i tre punti non erano ancora arrivati fra le mura amiche, ma adesso la squadra si è potuta togliere dalle sue spalle un altro pesante fardello. Dopo questa vittoria di misura contro la squadra allenata da Di Francesco – in grande crisi – i gigliati salgono a 18 punti, conquistando il dodicesimo posto della classifica. In tal modo si può affrontare la prossima trasferta di Napoli con un altro spirito, certamente più leggero.
Rimangono, tuttavia, alcune importanti tematiche da analizzare. Ancora una volta la prestazione di Dragowski è stata superlativa. Il portiere polacco, classe 1997, ha messo il suo timbro deciso sull‘incontro: prima parando in grande stile il calcio di rigore di Joao Pedro, quando la partita era ancora sullo 0 a 0, poi respingendo con un istinto felino la velenosa conclusione di Marin, congelando il vantaggio Viola. Il numero 69 continua a stupire, avendo già portato alla causa gigliata molti dei 18 punti conquistati finora.
Bisogna poi rendere merito a Prandelli per essersi imposto nella decisione di puntare le sue fiches su Vlahovic come centravanti da valorizzare. La rete col Cagliari è la dimostrazione di come il serbo stia acquisendo fiducia e confidenza con il suo ruolo, sfoderando un gol da puro attaccante, concreto e scaltro anche nei 16 metri. Una continua crescita che nelle ultime partite lo ha fatto arrivare a sei gol stagionali, ma la sensazione è che il giovane attaccante abbia intrapreso un percorso di crescita che finora sembrava stentare.
Nonostante il successo non mancano le note negative, come la scelta di puntare ancora con Caceres esterno bloccato, così come il rendimento di Pulgar – di nuovo titolare – e del resto del centrocampo formato da Ambrabat e Bonaventura. Callejon – nella quasi inedita veste di seconda punta – ha fatto vedere il suo lato migliore nell’azione del gol con una delle sue proverbiali discese sulla fascia destra con palla al bacio per Vlahovic. Vedremo se Prandelli troverà una collocazione allo spagnolo anche quando tornerà Ribery, perché è difficile fare a meno della qualità in una rosa che non eccelle in tale direzione. Intanto è bene godersi il gusto della vittoria, sofferta ma alla fine meritata.
Tommaso Giacomelli
Foto: Acf Fiorentina (Facebook)