– Guido Martinelli –
Continuando nel nostro cammino tra la cova degli artisti pisani non posso non andare a toccare la novità più interessante del panorama teatrale pisano di questi ultimi tempi, ovvero il Cinema Teatro Nuovo in Piazza Stazione. Conosciuta fino a pochi anni fa più che altro come sala cinematografica si è affermata, invece, negli ultimi anni anche come luogo per esperienze formative, spettacoli ed eventi con tanto di patrocinio del Comune di Pisa. Questo cambiamento è frutto della concessione in affitto da parte del Dopolavoro Ferroviario proprietario dello stabile all’associazione “Binario Vivo” diretta da un consiglio direttivo composto da Silvia Romani, Silvia Lazzeri, Maria Piscopo, Francesco Salvadore, Attila Horvat e da Carlo Scorrano, operatore teatrale attivo e conosciuto nel nostro territorio, che ne è presidente e direttore artistico. Ed è proprio lui, che al telefono mi lascia tutte queste informazioni dopo che l’ho cercato per saperne di più sui programmi prossimi venturi.
Buongiorno e buon anno Carlo, cosa bolle in pentole al Nuovo in questo nuovo anno?
Buongiorno e buon anno anche a voi, vi ringrazio per avermi cercato e voglio approfittare dell’occasione per sottolineare l’impegno del Teatro Nuovo per continuare a proporre teatro mantenendo alti i concetti di spazio e tempo con le nostre rassegne digitali.
Già, di questo volevamo parlare, perché mi pare la più grande novità teatrale del nostro territorio.
Grazie, noi cerchiamo di fare del nostro meglio ospitando le compagnie che vengono al nostro teatro e mettono in scena dirette streaming.
Chi cura le regia?
Io e Attila Horvat, tramite il software digitale OBS che trasmette in streaming grazie a Zoom. In questo modo rispettiamo i tempi e gli orari del teatro e chi si collega in ritardo, come negli spettacoli in diretta, non può vedere nulla.
Come si può accedere a questo teatro virtuale?
Si compra il biglietto online, che non supera i 10 euro, e si riceve un link dove si può accedere dapprima ad un foyer digitale e poi allo spettacolo. Nella prima fase di questo nostro progetto, realizzato l’anno scorso, abbiamo messo in scena sette spettacoli, di cui uno per ragazzi è stato visto da circa 500 alunni/e di tutta Italia e San Marino.
Per il 2021 cosa avete programmato?
Intanto abbiamo già programmato in questo primo mese dell’anno una serie di spettacoli interessanti e differenti che toccheranno tematiche sociali della contemporaneità, oltre alla prima edizione del festival della comicità, PISA RIDENS.
Bel colpo, in dettaglio di cosa si tratta?
Abbiamo iniziato il 15 e 16 gennaio con REINCARNAZIONI, in cui, tramite lo sguardo di un soldato semplice attraverso varie epoche storiche, viene denunciata la stupidità della guerra e la sua insensatezza. Proseguiremo il 22 e 23 gennaio SCROOGE E I FANTASMI, con gli allievi e le allieve del biennio formativo professionalizzante TRAIN ( Training Arti Integrate per l’attore contemporaneo). Invece, il 25 e 26 dello stesso mese toccherà a MALDORIENTE, monologo ispirato liberamente ai romanzi di Suad Amiry sulla vita delle donne in Palestina. Alla fine del mese, ovvero 28-29-30-31 gennaio, concluderemo col botto con PISA RIDENS, festival della comicità con grandi comici a livello nazionale: Max Pieriboni, Bruce Ketta, Andrea Magini, Ugo Dighero.
Buon lavoro Carlo, e grazie per questo servizio che state facendo con grande sacrificio per tutta la nostra comunità in questo difficile momento.
Grazie a voi, anche se il teatro è comunicazione e si svolge in presenza, in questo modo cerchiamo di mantenere vivo l’interesse e l’attenzione verso questa fondamentale forma d’arte.
Ben detto, auguroni Carlo a tutti voi: organizzatori ed attori. Nel teatro, un luogo dove citando l’indimenticabile Proietti “tutto è finto e niente è falso”, è importante passare per crescere, e questa sorta di ”zona franca dove si è immortali”, parafrasando un altro gigante come Vittorio Gassman, non va lasciata vuota e abbandonata. Ne va della parte migliore di noi, che nessuna epidemia deve scalfire o minacciare. Anzi, anche col teatro ritorneremo ad essere come eravamo prima: imperfetti ma vitali.