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“Servizi segreti, l’insistenza di Renzi fa nascere molti dubbi”

- Politica
21 Gennaio 2021

“È la prima volta dalla nascita della Repubblica che un Governo viene sfiduciato da un partito della maggioranza anche perché il presidente del Consiglio ha voluto tenere per sé la delega ai Servizi di Informazione, volgarmente detti servizi segreti, così come prevede la legge di riforma nr. 124 del 2007”. A scriverlo, in una nota, sono il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni (coordinatore azzurro in Toscana) e Aldo Milone, responsabile Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Forza Italia Toscana. “Matteo Renzi, del partito che sosteneva il Presidente del Consiglio dei Ministri, ha inserito tra i motivi della crisi politica proprio la mancata delega da parte del premier ad un altro soggetto, nonostante la legge di riforma assegna proprio al Presidente del Consiglio dei Ministri la piena responsabilità politica dei Servizi Segreti. Questa insistenza del leader di Italia Viva fa nascere non pochi dubbi”.

“Chiariamo, innanzitutto, che gli agenti dei servizi non hanno la qualifica di agenti o ufficiali di polizia giudiziaria, per cui non sono obbligati a notiziare l’autorità giudiziaria nel caso in cui vengano a conoscenza di notizie che potrebbero dare spunto per delle indagini più approfondite da parte della magistratura. Questo è un aspetto importante. Come abbiamo già detto – proseguono Mallegni e Milone – fa insospettire l’insistenza di Renzi nel chiedere la delega ai servizi. Il sospetto nasce dal fatto che ha ricoperto l’incarico di Presidente del Consiglio dei ministri e quindi ha avuto la responsabilità politica dei servizi segreti. Ha forse interesse ad utilizzare per fini politici l’apparato dei Servizi? I Servizi hanno anche il compito di acquisire notizie riservate”.

“Come Forza Italia riteniamo assurdo che uno dei motivi di questa crisi possa essere la delega ai Servizi. Organismi, visto il loro ruolo delicato e riservato, che devono essere tenuti fuori dalla disputa politica”.

Sicuramente non è una novità che i “servizi segreti” siano posti sotto il controllo di chi governa il Paese, nella persona del presidente del Consiglio dei ministri, che solitamente affida la delega a persona di sua fiducia (quasi sempre un sottosegretario scelto appositamente). Non possiamo dimenticare che la decisione di Conte di tenere per sé la delega aveva suscitato qualche malumore e preoccupazione. Non solo da parte di Renzi.

L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, organo di direzione politica da cui dipendono tutti i servizi segreti del nostro Paese, fu previsto nella riforma dell’intelligence del 2007. Qui di seguito le persone che hanno guidato l’Autorità, su delega del capo del governo: Enrico Micheli (Governo Prodi II), Gianni Letta (governo Berlusconi IV), Gianni De Gennaro (governo Monti), Marco Minniti (governo Letta e governo Renzi), Luciano Pizzetti (governo Gentiloni), Giuseppe Conte (governo Conte I e II).

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