Il nuovo governo ha creato non pochi malumori in seno al Pd toscano. Tutto è nato quando è circolata la voce della possibile candidatura di Giuseppe Conte per le elezioni suppletive in Toscana, per il seggio alla Camera lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, nominato presidente di Unicredit. Come abbiamo scritto c’è chi subito ha accolto l’idea con entusiasmo (l’ex governatore Enrico Rossi) e chi, invece, ha storto la bocca (Italia Viva e il sindaco di Firenze Nardella). Lo scontro più duro è nato in seno alla segreteria regionale del Pd: mentre la responsabile, Simona Bonafè, ha messo le mani avanti dicendo che di candidature è meglio che si occupi il territorio (tradotto dal politichese, no a nomi calati dall’alto), il suo vice, Valerio Fabiani, ha parlato invece della candidatura di Conte come una grande occasione per la sinistra, rinsaldando l’asse politico tra Movimento 5 Stelle e democratici.
Di questo avevamo già parlato nei giorni scorsi. La novità è la convocazione della direzione regionale del Pd, per lunedì, con questo ordine del giorno: “Relazione del segretario sulla situazione politica nazionale e regionale”. Si parlerà non solo del Governo nazionale e delle novità derivanti dall’esecutivo a guida Draghi, ma anche di politica regionale. E delle scelte future (candidature e non solo). In ballo c’è il futuro della coalizione e una possibile resa dei conti con il partito di Renzi. All’orizzonte, ipotizza qualcuno, potrebbe esserci anche l’ingresso del M5S nella coalizione che sostiene Eugenio Giani, in Regione (con un ridimensionamento di Italia Viva?).
Nei giorni scorsi Bonafè ha rivendicato l’autonomia dei territori e il segretario del pd, Nicola Zingaretti, ha replicato duramente dicendo che al Pd toscano è stata data sin troppa autonomia: dapprima potendo scegliere autonomamente Giani come candidato governatore, poi con l’alleanza con Italia Viva e la decisione di assecondare le richieste dei renziani, concedendo loro la vicepresidenza. Nardella a parole fa il pompiere, invitando i compagni di partito a lavorare per il Paese evitando di pensare alle lotte interne al partito. In realtà c’è chi lo indica come uno dei più attivi nella “corrente” dei sindaci e dei presidenti di Regione.
Sicuramente il tema banche (e giocoforza il futuro di Mps) giocherà un ruolo importante per la sfida elettorale senese. Vedremo quali scelte faranno i partiti che si sfideranno per la conquista del seggio appartenuto, fino a pochi mesi fa, a Padoan.
Foto: Simona Bonafè (Facebook)