Diverse associazioni pisane prendono posizione sulla decisione, annunciata dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dal presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, di “dedicare il Capodanno pisano a Renato Fucini”. È una dura presa di posizione che potrebbe far pensare alle eterne lotte campanilistiche, ma che in realtà affonda le proprie motivazioni nella storia e nella cultura, arrivando poi a toccare la politica (o meglio i politici) e i rapporti tra le istituzioni.
Le presenti associazioni pisane – si legge in un comunicato – esprimono la propria totale contrarietà a questa decisione, che ritengono arbitraria e lesiva dell’autonomia pisana. Innanzitutto la ricorrenza in oggetto, che a Pisa è stata riscoperta e celebrata fin dagli anni ‘80 a differenza di altre città in cui ciò accade da tempi molto più recenti, è chiaramente definita Capodanno Pisano proprio a causa delle sue peculiarità. I documenti nel Medioevo erano datati in “stile pisano”, non certo in stile toscano o dell’Annunciazione. Il 25 marzo solo Pisa e il suo territorio entrano nel nuovo anno con nove mesi d’anticipo su tutti, mentre altrove – ad esempio a Siena e Firenze – in questa data inizia l’anno con tre mesi di ritardo. Conformare in modo univoco un evento che vede una tale differenza tra Pisa e le altre città è un’assurda forzatura: altro che ‘noto anche come Capodanno Pisano!’
Per questo, non ci riconosciamo in quanto espresso nella legge regionale 46/2015 al capo II bis, dove si parla di un improbabile ‘capodanno toscano’. Ma soprattutto crediamo che sia inopportuno che altri abbiano deciso diversamente per una festa che appartiene a Pisa e alla sua collettività, tra l’altro senza nemmeno interpellare prima il Comune di Pisa – e a tal proposito concordiamo in toto con quanto dichiarato dall’assessore alle Tradizioni Storiche, Filippo Bedini – né l’Arcivescovo; tutto ciò è veramente inaccettabile.
Inoltre il Capodanno Pisano è una festa religiosa e non ha alcun senso “dedicarla” a personaggi vari, a prescindere dal valore di questi; così come ad esempio il Natale o la Pasqua. Renato Fucini, di cui ben conosciamo l’importanza per il vernacolo alfeo, potrà essere celebrato in altre occasioni più consone. Infine, ma il concetto è fondamentale, Pisa assolutamente ribadisce la propria indipendenza riguardo alla presunta ‘identità toscana‘. Noi siamo pisani e abbiamo le nostre tradizioni, che pretendiamo di poter salvaguardare e celebrare senza dover temere intromissioni di alcun tipo.
Con il Capodanno celebriamo l’identità pisana, non certo quella “toscana”, come dichiarato da presidente Giani che da diversi anni insiste con questa azione uniformatrice. Non si tratta di campanilismo, ma di semplice amore e rispetto per la nostra terra, per la sua storia e la sua cultura. Siamo certi che protesterebbero con veemenza anche i senesi e i fiorentini, nel caso in cui i presidenti Giani e Mazzeo ‘decidessero’ di dedicare il Palio o il Calcio Storico a chicchessia, oppure di ‘diluirli’ a livello regionale ribattezzandoli come ‘toscani’. Pertanto invitiamo, adesso e per il futuro, i presidenti Giani e Mazzeo a non interferire nelle nostre tradizioni. La Regione piuttosto faccia una seria promozione turistica, raccogliendo e valorizzando le iniziative delle varie città ed evidenziandone le diversità e le peculiarità, vera ricchezza dei nostri popoli”.
Associazione degli Amici di Pisa – Franco Ferraro
Accademia Nazionale dell’ Ussero-Maria Brunetti
Compagnia di Calci – Ferruccio Bertolini
Associazione Colline Pisane – Francesco Guglielmi
Accademia dei Disuniti – Ferdinando Ciampi
Associazione Pisa Ghibellina – Francesco Chierchia
Pisa Experiences – Eva Poli
Centro Commerciale Naturale di Calci – Cristiana Ruschi
Compagnia dello Stile Pisano – Gabriele Della Croce
Legio III Italica di Livorno – Corrado Porta
Associazione GuideInPisa – Maria Luisa Deiana
Associazione Non Solo Serchio Nordic Walking – Alessandra Buscemi
Associazione culturale Calamo – Stefano Ubiglia
Associazione Il Guerriero Pisano – Alessandro Cesarotti