Al culmine di una lite violenta un uomo ha aggredito l’anziano padre colpendolo con alcuni pugni al volto e tirandogli una coltellata alla gola. Poi, forse resosi conto di quello che aveva fatto, ha tentato di togliersi la vita: salito al piano di sopra della propria casa ha appeso un robusto spago ad una trave e, dopo avervi infilato il collo, si è lasciato andare. A salvargli la vita, in extremis, è stato il padre. È stato proprio lui, infatti, pur ferito, a tagliare la corda e ad evitare il peggio a suo figlio. Questa scena drammatica è avvenuta a Sansepolcro, in provincia di Arezzo.
L’aggressore, un pregiudicato italiano di 45 anni (da qualche anno agli arresti domiciliari per tentato omicidio e sequestro di persona), è stato denunciato per lesioni aggravate dall’uso delle armi e violenza in famiglia. Il 45enne è stato trasportato con l’elisoccorso in ospedale a Firenze a causa di un politrauma cranico.
I carabinieri sono intervenuti dopo una chiamata al 112, che riferiva di un uomo che aveva tentato il suicidio mediante impiccagione. Arrivati sul posto assieme ai sanitari del 118, i carabinieri hanno accertato che alla base del gesto c’era stato un litigio. Il padre, 73 anni, era sfigurato in volto a causa dei diversi colpi subiti dal figlio che lo aveva anche accoltellato all’altezza della gola, procurandogli una ferita potenzialmente mortale. Dopo aver cercato di uccidere il padre, il 45enne, alcolista cronico, ha deciso di togliersi la vita. Il padre, vedendo il corpo del figlio penzolare è corso al piano superiore per tagliare lo spago, salvandogli la vita.
Aggiornamento 19/3/2021
La prima sezione penale della Corte d’appello di Firenze ha concordato con la proposta avanzata dai carabinieri di Sansepolcro, disponendo nei riguardi del soggetto l’immediata carcerazione. Dopo essere stato prelevato e portato in caserma per gli atti di rito, l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Sollicciano.
Che questo schifoso pregiudicato di 45 anni sia condannato all’ergastolo e passi il resto dei suoi giorni in una cella in solamente a pane ed acqua! Ci penseranno poi i Signori del Karma a condannarlo alla morte seconda, ovvero all’essere costretto a reincarnarsi per un miliardo di anni come animale (sicuramente topo o verme) ricordando quando un tempo era un essere umano ma non si era comportato in modo umano ma come una bestia feroce e senza cuore!