Da un anno causa Covid molti lavorano in smart working, collegati con il computer dalla propria casa. C’è chi ha approfittato per trasferirsi nella città di origine (tanto sempre a casa siamo) o ha scelto di lavorare trascorrendo alcuni periodi nella seconda casa, al mare o in montagna, purché ci sia una buona connessione alla rete. Dalla Toscana ora arriva un’idea che, se dovesse prendere piede, potrebbe essere imitata in tanti altri posti, portando un contributo significativo al ripopolamento di alcuni paesi disabitati. L’idea è quella di trasformare un piccolo borgo della Lunigiana in un ufficio perfetto per lo smartworking, coniugando servizi utili a garantire lo svolgimento del lavoro con proposte di esperienze ed escursioni per il tempo libero, coinvolgendo le attività del territorio e salvandolo così dallo spopolamento. Stiamo parlando del progetto “Apella Happy Office“, lanciato dall’agriturismo-albergo diffuso Montagna Verde, impegnato nella creazione di una rete di servizi per i nomadi digitali, in grado di sostenere l’economia locale all’insegna del viaggio come stile di vita.
Ci troviamo nel cuore della Lunigiana, in località Apella di Licciana Nardi (Massa Carrara), a 660 metri d’altitudine tra i castagneti secolari del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. In questo piccolo paesino la famiglia Maffei, proprietaria dell’albergo diffuso, ha investito per dotare la struttura di una connessione efficiente, postazioni lavorative all’aperto, intorno alla piscina o sotto i castagneti, servizi di segreteria come scanner, proiettori e fotocopiatrici, spazi comuni per piccole riunioni aziendali. Tutto quello che può servire in un normale ufficio.
L’iniziativa partirà ad aprile con una quarantina di posti letto, in camere o appartamenti, un ristorante e servizi adattabili in base alle esigenze. “Si stima che entro il 2035 i nomadi digitali, ovvero coloro che scelgono di lavorare da remoto in modalità smartworking, saranno oltre un miliardo – spiega Barbara Maffei -. Come comunità Lunigianese dobbiamo essere consapevoli della nostra unicità, i nostri borghi oggi, con qualche piccolo sforzo e qualche servizio in più, possono costituire un motore propulsore per nuove residenzialità e nuovi equilibri tra città e campagna. Noi siamo pronti e abbiamo già creato una rete di collaborazioni con altre aziende del territorio per offrire anche esperienze, escursioni e attività per il tempo libero dei nostri nomadi digitali. Noi ci crediamo e lavoreremo per questo con altre centinaia di persone per far rinascere il nostro borgo”.
Una bella idea, a nostro parere, che sicuramente verrà imitata in altri piccoli paesi. Perché in fondo chi l’ha detto che per lavorare bene si debba restare rinchiusi per ore in un ufficio? L’esperienza di quest’anno ci ha insegnato che lo smart working può essere un’alternativa molto interessante da utilizzare.