Qualcuno l’ha chiamata la “pace del cacciucco”, battuta scontata visto che l’incontro si è svolto a Livorno, “capitale” della celebre zuppa di pesce. Stiamo parlando della storica pace siglata tra i sindaci di Firenze e di Pisa sulla ormai annosa diatriba tra i due aeroporti della Toscana. Ci si è resi conti che continuare a litigare non porta lontani e che è preferibile mettere da parte le acrimonie per cercare di guadagnare tutti qualcosa. La cosa più divertente è che la pace è stata siglata il primo aprile, quindi molti avranno pensato che si trattasse del famigerato “pesce d’aprile”. In realtà è tutto vero. All’incontro hanno preso parte i sindaci di Livorno, Lucca, Pisa e Firenze (Luca Salvetti, Alessandro Tambellini, Michele Conti e Dario Nardella).
“Gli scali di Pisa e Firenze – ha detto Dario Nardella (Pd) – non si dovranno mai fare concorrenza ma lavorare insieme. Sulla pista di Peretola noi partiamo da questa complementarietà fra i due scali e poi capiremo come possono essere realizzati i progetti (di ampliamento, ndr) e i progetti sono quelli che sta mettendo in campo la società Toscana Aeroporti con la quale dialogheremo, la lunghezza della pista di Firenze crediamo sia quella prevista dalla società con la garanzia che i due scali non si facciano concorrenza a vicenda”.
Michele Conti, sindaco leghista di Pisa, dichiara di voler superare i campanilismi, puntando sulla concretezza e sui progetti da portare avanti, nell’interesse di tutta la Toscana: “Per anni abbiamo dibattuto con divisioni politiche e di campanili non raggiungendo alcun obiettivo, mentre le città e le regioni del nord crescevano, è venuto il momento di mettere tutto da parte e cercare le soluzioni”.
Alla fine dell’incontro sono state gettate le basi per una strategia comune volta a migliorare i collegamenti, con particolare riferimento alle infrastrutture stradali e ferroviarie e ai sistemi di trasporto rapido di massa. “La Toscana a due velocità non può reggere – si legge nel documento sottoscritto dai quattro sindaci -. Una costa che si dibatte tra mille problematiche e una parte interna che viaggia ad alti ritmi, ci consegnano una regione zoppa, incapace di decollare rischiando uno stallo tale da penalizzare tutte le province. Per cambiare questo quadro servono strategie nuove che abbiano come base il rilancio infrastrutturale, propedeutico a quello economico, occupazionale e sociale. Una convinzione che il periodo pandemico che stiamo vivendo sembra confermare in maniera inequivocabile. Una convinzione che però, proprio in questa fase delicata e con la grande opportunità del Recovery Fund, può rafforzarsi”. L’obiettivo, dunque, è subito chiaro: fare rete per intercettare i fondi dell’Europa, facendoli convergere su progetti utili allo sviluppo di tutta la regione. Un “piano di mobilità sostenibile” che riguardi tutta la fascia costiera e la città metropolitana di Firenze. A tal proposito verrà costituito un gruppo di lavoro tecnico coordinato dai rispettivi assessori e richiesto, entro la fine di aprile, un incontro al presidente della Regione Toscana e all’assessore regionale ai trasporti, nonché al ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Cosa si prevede di fare in concreto
Partendo dai punti di forza di ciascuna città (polo manifatturiero e turistico di Firenze, dell’economia del mare di Livorno, del distretto meccanico e cartario di Lucca, del polo universitario e culturale di Pisa) l’obiettivo è collegare meglio questa area al Paese e all’Europa. In che modo? Previsti diversi interventi. Prima di tutto il potenziamento e la razionalizzazione della gestione della superstrada FI-PI-LI individuando un accordo con le province di Pisa, Livorno e la città metropolitana di Firenze, per valorizzare questa arteria a favore del traffico pendolare senza pedaggio, spostando il traffico commerciale pesante sull’asse autostradale A 11;
– Accelerare i progetti di Autostrade per l’Italia relativi alla A11 Firenze-Lucca a cominciare dalla terza corsia del tratto Firenze-Pistoia, dalla realizzazione dello svincolo autostradale Firenze Peretola e della progettazione dello svincolo di Lucca dalla parte est Mugnano da inserire nel nuovo piano operativo della città di Lucca, anche in relazione al collegamento del previsto asse nord-sud per la velocizzazione dei trasporti nelle aree interne e del miglior collegamento tra l’autostrada Sestri Levante-Livorno e la prevista tangenziale nord est di Pisa;
– Sostegno all’idea di un collegamento ferroviario veloce tra Pisa e Firenze per avvicinare la costa al nodo ferroviario dell’alta velocità di Firenze;
– Pianificare un collegamento metro tranvia che connetta Livorno-Pisa-Lucca anche in rapporto con il raddoppio della ferrovia tra Firenze e Lucca;
– Sostegno condiviso ai progetti di sviluppo dei due scali aereoportuali Galilei e Peretola in una visione integrata e complementare, facendo leva sulla operante Società Unica di Gestione, perseguendo i piani di investimenti sui due scali;
– Completamento delle ciclovie con ultimazione della Ciclopista Tirrenica da collegare alla Ciclopista dell’Arno e del Serchio.
– Infrastrutturazione digitale di tutte le connessioni ferroviarie e viarie dell’area interessata. • La promozione della centralità del nodo portuale di Livorno in collegamento con l’interporto e con i poli industriali lucchesi, nell’ambito del più generale quadro di collegamenti europei della rete Ten-T.
– Completare il corridoio tirrenico compresa la realizzazione del lotto zero.
Fare sistema superando le divisioni politiche
“Al tavolo non si sono seduti colori politici ma amministratori che hanno in comune il bene delle proprie città – spiega il sindaco di Livorno Luca Salvetti (Pd) -. È un documento che deve rappresentare il riferimento per i prossimi cinque anni della Toscana se vuole fare il salto di qualità, partendo proprio dalla pandemia che ci ha tolto tanto ma che ci può dare un’opportunità sotto il profilo finanziario ma anche sotto il profilo di idee e rapporto fra comuni”. Il primo cittadino di Lucca, Alessandro Tambellini (Pd), ribadisce che la Toscana ha “un sistema arcaico di collegamento, abbiamo necessità di collegare i distretti d’eccellenza al sistema portuale ed aeroportuale, questa è l’occasione di forgiare il nostro futuro, una volontà che finora è mancata”.