In merito all’inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti delle concerie, che ha portato a 23 arresti tra Toscana e Calabria e altri 19 indagati, accusati a vario titolo di inquinamento ambientale, narcotraffico internazionale, estorsione e illecita concorrenza, tutte le forze politiche chiedono sia fatta massima chiarezza. Forza Italia al contempo esprime la propria forte preoccupazione per le sorti di un settore economico chiave per la Toscana. “Noi siamo garantisti da sempre, fino al terzo grado di giudizio. Giustamente la magistratura fa le sue indagini, noi chiediamo che queste siano veloci in modo da appurare tutte le responsabilità, se ve ne sono”, affermano il senatore Massimo Mallegni coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, e il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. “Allo stesso tempo – proseguono – chiediamo che l’inchiesta Keu della Procura di Firenze e della Dda non danneggi un settore come quello del conciario toscano, che rappresenta un bastione economico e occupazionale per la nostra regione, oltre che uno dei fiori all’occhiello della produzione di qualità nel settore moda e arredamento italiani”.
“Nel distretto conciario toscano – sottolineano Mallegni e Stella – si realizza circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola. Nel distretto sono presenti circa 600 aziende tra concerie e lavorazioni conto terzi, con 8.000 addetti, e la produzione rappresenta il 15% dell’intero pil toscano, con 2.8 miliardi di euro. Il settore conciario è un ambito che, già in passato, è stato oggetto di indagini che però non hanno poi portato allo svolgimento di procedimenti. Per questo bisogna prestare la massima attenzione ed evitare che un’inchiesta, ancora lontana dall’essere arrivata in giudizio, danneggi un comprensorio tra i più fiorenti d’Italia”.