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Inchiesta rifiuti, scaricabarile sull’emendamento salva rifiuti. Intanto Giani studia una contromossa

- Politica
26 Aprile 2021

Il famoso emendamento alla legge regionale che avrebbe favorito le concerie toscane permettendo loro di smaltire con minori controlli i rifiuti industriali sembra non avere padri. O meglio, padri ne ha (i consiglieri dem Pieroni, Nardini, Mazzei e Sostegni), ma nel centrosinistra toscano è corsa a prenderne le distanze. I “noi non sapevamo” o “non avremmo mai voluto” sono all’ordine del giorno, con tutti i politici che chiedono alla magistratura di fare piena luce sui fatti, di fare più in fretta possibile e, possibilmente, di non distruggere un settore che, come ha ricordato Forza Italia, vale il 15% del pil della Toscana.

Nei giorni scorsi Enrico Rossi, per dieci anni presidente della Regione Toscana, all’emittente tv Telegranducato ha detto di voler capire “cosa significhi quell’emendamento, perché se costituisce un favore e riduce i controlli verso il sistema conciario di Santa Croce è stato un errore madornale e su questo il Pd deve subito aprire una discussione”. Un atto d’accusa durissimo, anche se arriva quasi un anno dopo. Rossi assicura di non averne saputo niente e di non aver partecipato in nessun modo alla preparazione di quell’emendamento, anche perché impegnato quasi del tutto, in quel periodo, sull’emergenza Covid. Rossi aggiunge che un conto era aiutare il distretto delle concerie di Santa Croce sull’Arno, cercando di produrre la produzione nel rispetto delle regole, a favore della tutela dell’ambiente, altra cosa sarebbe un “permissivismo” che avrebbe contraddetto, nei fatti, tutto ciò che era sempre stato individuato (sbandierato) come baluardo per la Toscana.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, tiene a far sapere di non aver firmato quell’emendamento, e aggiunge: “Non potevo rendermi conto di eventuali risvolti”. Fa sapere che ne parlerà in Consiglio regionale, mercoledì. Vedremo cosa verrà fuori. Intanto si sta studiando come uscire dall’impasse. La legge regionale, infatti, è stata impugnata dal ministro dell’Ambiente e a luglio si pronuncerà il Consiglio di Stato. Nel frattempo, con una mossa in extremis, Giani potrebbe cancellarla, quanto meno nelle parti più contestate, quelle, appunto, di cui si parlava nel famoso emendamento.

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Giornalista.

3 Commenti
    Lucio

    Non ci sono parole per definire questa sinistra, ma abbiamo capito che più si va fondo più si scopre il marcio ma sono anche degli ipocriti in quanto ora tutti si tirano fuori, dovremmo regalare le tre scimmiette. E questi signori parlano di onestà …. una coalizione politica a delinquere.

    dr.Strange

    vediamo se la magistratura toscana, quella del “suicidio” con l’orologio che cade dopo qualche minuto, riesce ad insabbiare anche questa storia. sono curioso….

    domenico

    Scusate, ma Giani chi? Quello che è stato scelto a furor di popolo per non far vincere la candidata che a mani basse avrebbe fatto molto ma molto meglio del soldatino di legno…? E’ lui? Quello al quale ho scritto (senza risposta) per denunciare la grave dimenticanza nella vaccinazione per noi over70? Quello che ha centralizzato i punti di vaccinazione a Firenze? Quello che per vaccinarci noi che stiamo nel Mugello dobbiamo fare 100 chilometri (50 ad andare e 50 a tornare)? E’ lui?

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