Ogni anno l’erosione litoranea si aggrava in tutta Italia, nonostante i numerosi interventi che lo Stato finanzia regolarmente per contrastarla. In questo articolo cercherò di spiegare le cause che hanno portato allo sviluppo dell’erosione costiera pisana, iniziata nel 1878 ed ancora in atto sul litorale. Ai nostri tempi, la spiaggia presente lungo molte coste sabbiose, viene diffusamente erosa dalle mareggiate che ciclicamente si presentano. Oppure, se vi sono state posizionate delle difese a proteggerla dalle devastanti onde delle intense mareggiate, è il fondale marino litoraneo che viene lentamente corroso, con il rischio di far franare negli anni le difese poste a protezione del litorale, che sono tra l’altro piuttosto costose.
In funzione della profondità dei fondali litoranei, cento metri lineari di diga frangiflutti possono arrivare a costare un milione di euro. A Marina di Pisa, nel corso dei decenni sono state posizionate due lunghe file di dighe frangiflutti, in posizione discontinua tra di loro, a protezione dell’abitato. Quelle adiacenti a terra e quelle posizionate in mare, ad una certa distanza dalla costa erosa. Lungo le coste erose italiane sono stati posizionati, nel corso degli anni, centinaia di chilometri di dighe frangiflutti, ed essendo opere di difesa passiva, non incrementano la sedimentazione dei fondali litoranei, che vengono lentamente corrosi dalle correnti marine. Quindi le dighe frangiflutti proteggono la costa per un certo numero di anni, ma non risolvono il problema alla radice.
Ai nostri tempi l’erosione costiera si fa sempre più grave. Nei secoli trascorsi, invece la costa si espandeva, seppur con lentezza. Quindi, occorre comprendere i motivi che hanno prodotto questo drastico cambiamento. Infine, essendo un fenomeno fisico molto complesso, per le numerose azioni che lo generano, è essenziale analizzarlo in modo dettagliato, per comprenderne le ragioni che hanno consentito di manifestarsi, poiché occorre intervenire sulle effettive cause per poter fermare questo disastro naturale, altrimenti si spreca denaro, senza risolvere il problema alla radice. L’erosione litoranea si evidenzia in gran parte, in seguito alla perdita di naturalità dei fiumi. Questa è la spiegazione che ho individuato durante i miei studi tesi ad analizzare questo grave e complesso fenomeno naturale, che purtroppo si evidenzia, oltre che in Italia, in gran parte delle coste sabbiose del mondo.
L’equilibrio secolare della Natura è stato compromesso dagli interventi sul territorio, promossi dalla politica, per favorire lo sviluppo delle attività dell’uomo. In particolare, gli interventi sui fiumi ed i torrenti che scorrono naturalmente nel territorio del loro bacino idrografico, fino a sfociare in mare. Il rinforzo dei loro argini con l’incremento della loro altezza, le bonifiche sui territori di pertinenza fluviale, sono stati determinanti per lo sviluppo dell’erosione costiera. La perdita del processo naturale che favoriva l’espansione delle coste, è sopraggiunta diffusamente nel secolo scorso, su molti litorali del mondo. Ma in diverse ampie pianure alluvionali, quali la pianura pisana, si è materializzata già alla fine dell’Ottocento.
Occorre precisare che la maggior parte delle zone costiere di pianura italiane erano aree paludose, dove i fiumi ed i torrenti poco arginati, dilagavano nelle piene ricorrenti, laminando l’onda di piena, diminuendo la loro portata idraulica e con questo, la loro corrente fluviale. Quindi, gettavano i loro sedimenti fluviali trascinati fino alle loro foci, soprattutto nelle paludi litoranee, ed infine in mare. I vari corsi d’acqua, i fiumi ed i torrenti, in gran parte male arginati, durante le piogge intense favorivano in pianura, le ricorrenti inondazioni del territorio coltivato. Le sementi ed i raccolti marcivano per la stagnazione delle acque torbide, che vi rimanevano al suolo per settimane o mesi, ritirandosi lentamente nel tempo. In quegli anni, i vari corsi d’acqua, avevano quindi una corrente fluviale moderata, poiché allagavano ampiamente il territorio, lasciando gran parte dei sedimenti trasportati a depositarsi nelle pianure costiere. Nelle ricorrenti alluvioni i sedimenti fluviali trascinati dai vari corsi d’acqua si depositavano nelle pianure prossime al mare, colmando progressivamente le paludi presenti. Infine, una parte di questi sedimenti costituiti da sabbie ed argille, venivano gettati in mare alle loro foci. In sostanza, al termine di questo processo naturale, erano limitati i sedimenti fluviali che nelle piene dei corsi d’acqua, i fiumi ed i torrenti, gettavano in mare.
Nel corso degli anni, sono stati numerosi gli studiosi che si sono occupati di analizzare le cause che hanno prodotto l’insorgenza di questo dannoso fenomeno fisico, che costituisce l’erosione costiera. Gli studiosi, in particolare i geologi, ritengono questo problema causato principalmente da un insufficiente apporto sedimentario presente nei vari corsi d’acqua, i fiumi, che sfociano in mare. Giungendo le sabbie e le argille nelle torbide fluviali, alla foce dei fiumi e da qui in mare, gli studiosi elaborano il bilancio sedimentario tra la quantità di sabbia trasportata dal fiume, che arriva in queste spiagge erose e l’entità delle sabbie che il mare trascina via, con la sua azione erosiva. Questo bilancio, secondo i geologi, è negativo perché i sedimenti scarseggiano. Non essendoci la necessaria quantità di sedimenti a compensare l’azione erosiva del mare, la costa viene erosa.
Nei miei studi invece, effettuando le necessarie ricerche storiche ed applicando le leggi dell’idraulica fluviale, individuo come causa principale dell’erosione litoranea, l’eccessiva corrente fluviale nelle torbide, resa sempre più intensa negli anni. Inoltre, anche la modifica della foce del fiume, da naturale ad artificiale, con la posa di massi (tra cui i cosiddetti pennelli), provocano un ulteriore effetto negativo sulla possibilità del ripascimento dei fondali litoranei, poiché allontanano al largo i sedimenti trasportati, aggravando conseguentemente le cause che permettono all’erosione costiera di progredire negli anni.
Vi sono anche altre cause che producono l’erosione costiera: ovvero quando esistono dei porti che con la loro posizione sbarrano i sedimenti, trascinati lungo le coste dalle correnti litoranee. Un caso evidente è il Porto di Viareggio, dove è ben visibile la differenza di espansione della spiaggia: prima e dopo il porto. La spiaggia davanti alla cittadina di Viareggio è di estensione inferiore rispetto a quella che è presente, partendo dal suo porto fino a raggiungere il litorale di Marina di Vecchiano, dove sfocia il Fiume Serchio.
Nella presentazione che ho elaborato recentemente per spiegare le cause principali dell’erosione costiera pisana, ho scritto estesamente quello che ho evidenziato in questa premessa. La presentazione in pdf va scaricata sul proprio computer, seguendo poi le istruzioni che vi sono riportate per poterla leggere e visualizzare correttamente, alternando la parte scritta con le diapositive. SCARICA QUI SOTTO:
Al seguente link https://app.box.com/s/idjvlieqlmvdid4mo52r4di5y0gy4f8i è invece possibile leggere lo studio sintetico in pdf, direttamente dal browser utilizzato sul proprio computer.
Prof. ing. Giorgio Gentilini