Da mesi si parla dei continui disagi sulla Fi-Pi-Li, ribattezzata la “superstrada dei dannati” per le ormai arcinote code per incidenti o lavori in corso. Una infrastruttura nata male, concepita quando la mole di traffico era infinitamente più piccola rispetto a oggi, solo per citare uno dei tanti problemi, forse il “peccato originale”. Ne abbiamo già parlato su L’Arno (“Più che una superstrada una ruota della sfortuna” – “Quando la pezza è peggiore del buco“), ma ogni giorno si scoprono nuove magagne. Intanto due avvocati stanno predisponendo un esposto da presentare in tribunale in cui viene ipotizzato il reato di interruzione di pubblico esercizio, a tutela dei cittadini-pendolari costretti a percorrere ogni giorno la striscia di asfalto per andare a lavoro. “Il disagio – spiegano gli avvocati Alberto Corsinovi e Federico Bagattini – si traduce in un danno risarcibile sia dal punto di vista psicologico a causa della situazione stressante che lo stato di cose genera, sia dal punto di vista strettamente materiale per i costi relativi al consumo di carburante in eccesso rispetto a quello ordinario di percorrenza delle tratte interessate”. Ai magistrati viene chiesto di accertare le causa di un così inammissibile ritardo, nei paesi civili in sei mesi si costruiscono ponti e grattacieli e qui si tratta di riparare 200 metri di strada (da Empoli a Lastra a Signa, ndr) e chi ne possa risultare responsabile”. Stando a quanto risulta dalle immagini che ci sono state recapitate, in uno dei cantieri aperti non si vede nessuno a lavoro. Com’è possibile? Cosa si sta aspettando (e perché) per finire i lavori?
La segnalazione
Vi trasmetto alcune foto per descrivere la situazione scandalosa esistente da mesi sulla Fipili, tratto Ginestra Fiorentina – Lastra a Signa, con oltre 2 km di coda ogni giorno, andata e ritorno, senza nemmeno un operaio a lavoro, senza sapere a cosa è dovuto quel restringimento di carreggiata e senza conoscere il piano di intervento. Non si vedono tracce di lavori in corso e non si capisce a cosa siano volti visto che è sempre il solito tratto chiuso periodicamente senza che i lavori finiscano mai. Sempre poi in corrispondenza con la stagione estiva e le vacanze. Due anni di pandemia non sono serviti nemmeno a questo. Sono anni che la strada è ridotta così e nessuno conosce la ragione costringendo migliaia di automobilisti pendolari a code interminabili ogni giorno. Giani chieda conto alla società che gestisce il tratto e fermi subito questo scandalo”.